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Niente male il disco di esordio di questo trio uscito lo scorso 17 novembre per Goodfellas Records. I The Hand (Emiliano Tortora, Fabrizio Mazzuccato, Sandro Di Canio) sono un gruppo di Roma che con il primo LP si presenta al nastro di partenza con delle sonorità post-punk e cariche di sonorità droniche e un massivo utilizzo di strumentazione elettronica e che riprende temi del passato e in particolare degli anni ottanta, proponendosi di attualizzare questi in un nuovo contesto contemporaneo.
“Three Is A Crowd”, realizzato con la collaborazione dei produttori Tommo e Danilo Silvestri, in questo senso è sicuramente più che un lavoro di semplice recupero e reiterazione di qualche cosa di già sentito, una vera e propria opera di rinnovamento con la quale il trio guarda in particolare a momenti della musica post-punk e wave e gruppi come Jesus and Mary Chain, Joy Division/New Order e Suicide con una finalità quasi citazionista (vi sfido a cogliere questi riferimenti in tutte e nove le canzoni che compongono l’album) e inserendo questi contenuti con un lavoro di taglia-e-cuci in una dimensione drone e acido-psichedelica meccanica che ricorda per metà i Kraftwerk e che per metà è una elettronica ossessiva e praticamente ballabile.
Diciamo che in questo caso la definizione di “revival” ci sta tutta, però il disco è caratterizzato da una generale freschezza e una energia vibrante che alla fine non si direbbe proprio di stare ascoltando qualche cosa di trenta anni fa e che è comunque lontana dai alcuni momenti di quel periodo che erano per lo più ispirati a una certa estetica decadente tipica dell’epoca e che invece qui si tramuta in atmosfere dance ipnotiche e ballabili. Tutte caratteristiche che fanno di ‘Three Is A Crowd’ un disco bello carico e l’album di debutto di un trio da tenere sott’occhio o comunque a portata d’orecchio.
65/100
Emiliano D’Aniello