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Il primo ascolto di “Nothing New To Me”, secondo singolo di “Goood”, mi capita nel mezzo di una signora playlist internazionale orientata su electro, soul e r’n’b. Nessuna, dico, nessuna discontinuità di livello rispetto a un flusso che poteva andare in quel caso da SZA a DVSN. E con questo, volendo, potrei aver già detto abbastanza. Ma c’è tanto altro perché il discorso su YOMBE parte da lontano e investe tanti aspetti.
Alfredo Maddaluno e Cyen sono una coppia anche nella vita (detta così suona come se la loro vita non fosse YOMBE!). Entrambi di Napoli, si conoscono/incrociano nel giro del collettivo Fitness Forever. Ok, si parla di alchimie e incroci nell’elettronica in quel di Napoli e una specie di riflesso miotatico ci sbatte davanti la sagoma incappucciata di LIBERATO. Ma mettiamolo da parte, non che rappresenti un altro mondo, non sarebbe del tutto vero. Piuttosto è che il suono di YOMBE e la sua estetica non sono di minor pregio e meritano uno spazio dedicato. Da questo punto di vista, YOMBE, nel connubio tra musica e immagine funziona al contrario di LIBERATO. L’immagine è un po’ quella fatale e quotidiana al tempo stesso di Cyen. Si prenda il video di “Tonight”, tra still life, fitness chic, plastiche rappresentazioni del consueto e la bellezza inafferrabile e inconsueta della cantante.
“Goood” nel suo logo ha più cerchi olimpici che rimandi ad una casa automobilistica. Il “bene” con la vocale lunga e stirata è lo star bene ma è anche il dover far bene e il dover far stare bene. Discipline olimpiche e imprese agonistiche, in un certo senso: allenamento, esercizio, rigore. Ogni sera nei club, ogni secondo in studio. Anche libertà, certo. Libertà che però si genera in virtù delle voci appena elencate e che non può prescindere da quelle.
Rispetto all’EP d’esordio (bellissima “SDIMS” nel suo video islandese) c’è un’evoluzione negli intenti, oltre che nella qualità. Meno electro duo boy-girl e un progetto oggi più coeso e amalgamato. Prima era soprattutto una somma di peculiarità in tandem. Prevaleva il botta e risposta tra ritmi (urbani ma anche dance ed esotici) e un’interpretazione vocale melodicamente evocativa. Oggi la rimodellazione non è marginale. Adesso Alfredo (solo apparentemente) fa da sfondo e contenitore. Cyen si staglia in primo piano ma quasi al servizio dello sfondo.
Il battito rigoroso e le stratificazioni che non ingombrano, allestiscono il migliore giaciglio su cui Carola possa posarsi (“Fighter”). L’effetto è che nella ridefinizione di due entità, emerge ancora meglio la cosa che si chiama YOMBE. Rappresenta più il legame e la relazione che le singolarità, più il volo che i due hub di decollo e atterraggio. Le trame più rarefatte ed essenziali tagliano e cuciono le emozioni al millimetro e il versante soul e black prende ancora più coraggio. Diciamo che i confini dell’Italia sono già abbondantemente scavalcati.
Spesso cerchiamo di fare “le pulci” alla pronuncia. Ma qui (assodato che la pronuncia è OK) basterebbero anche da soli il calore, la modulazione, la varietà timbrica. Caratteristiche da soul singer nella declinazione più attuale, calata cioè dove l’elettronica è essenziale. Allora vengono in mente Solange, Kelela, FKA Twigs, certe cose di Kaytranada, Mura Masa, così come di Blood Orange. Anche per la scrittura e la produzione, quindi, e non solo per l’interpretazione.
La cosa che ci va meno giù (si fa per dire) è puramente quantitativa. “Goood” è un disco sensatamente conciso. Dice compiutamente quel che deve dire, e siamo d’accordo. Ma in periodo di bilanci, desideri, propositi e regali chiediamo presto ai due un’altra fatica olimpica bella come questa. Con la scusa che la loro ferrea disciplina è libertà di molti.
80/100
(Marco Bachini)