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Secondo appuntamento del 2018 con la nostra rubrica curata dai ragazzi di Knick Knack, Ludovico Esposito e Luca Palazzo. Questi i lavori da non perdere degli ultimi due mesi di musica elettronica.
Electric Indigo, ‘511593’[Imbalance Computer Music]
Tra le figure più influenti della scena elettronica sperimentale e techno di sempre, Electric Indigo rilascia l’attesissimo primo album, e non potevamo che esserne entusiasti ancor prima di ascoltarlo. Paladina della prima ondata techno a Berlino, e tra i responsabili per l’avviamento del noto negozio di dischi HARDWAX, Susanne Kirchmayr ha impiegato oltre venticinque anni a deliziarci col suo primo concept sonoro. Uscito su Imbalance Computer Music, etichetta di un altro scienziato della musica elettronica come Robert Henke, ‘511593’ è un album preziosissimo, insito di sfaccettature personali così come di un’idea di evoluzione estetica della club music contemporanea – che l’artista austriaca propone live in venue concertistiche, o dj set nei migliori techno club europei. Il sound pulsa elegante, inqueitante, sobrio, è scolpito su marmo, arrangiato per invaderti da ogni direzione, tra complesse e palpitanti strutture ritmiche e melodie corrosive. Valeva la pena attenderlo, sapendo che in un imminente futuro potremmo ascoltarlo sugli speaker di casa, di notte in un club, durante una sfilata di moda o un’installazione artistica. Le correnti club e l’elettronica avant-garde permangono costanti e bilanciate, come è stato nella sua intera carriera. Per un’idea più precisa sul lavoro e in generale su questa eccezionale artista, è necessario avere un sound system decente e immergersi nel disco per più di una volta.
Gabber Eleganza, ‘Never Sleep #1’ [Presto?! Records]
Ed ecco che Alberto Guerrini tira fuori il primo ep a nome di Gabber Eleganza, progetto con albori un blog, nel quale si raccoglie materiale proveniente dalla sottocultura gabber. “Never Sleep #1” uscito per la “Presto!? “ di Lorenzo Senni,si presenta con tre suggestioni non proprio hardcore. La nostra track preferita, “Total Football”, deriva da una teoria calcistica, dove, qualsiasi giocatore poteva prendere la posizione dell’altro. I tratti distintivi sono quelli delle sonorità hardcore ma, come Alberto stesso dichiara, manca del caratteristico kick sostituito da una batteria punk che lascia quel senso di ansietà e irrequietezza. In definitiva:violento e veloce si, ma senza mai perdere la chiave sperimentale.
7FO, ‘Moment (Selected Works 2012-2017)’[Metron Records]
L’artista giapponese 7FO si è recentemente fatto conoscere per la sua efficiente propensione ad attorcigliare ambient, dub e elettronica – inizialmente su RVNG, poi su Bokeh Versions, il producer ha sfoggiato la sua vena ambient dub con due eccellenti uscite discografiche. A distanza di qualche mese dall’ultimo ep, presenta ‘Moment’ su Metron Records, consistente in un assemblaggio di brani creati tra il 2012 e il 2017. La sensazione è di fluttuare sott’acqua, in apnea, tra sonorità liquide, che lo stesso producer ascolta per favorire un processo distensivo di corpo e mente. Si denota comunque un leggero cambiamento sonoro rispetto ai lavori rilasciati precedentemente, ma l’apprezzamento per le forme e i suoni naturali, e l’essenza della sua musica, restano inviariati, conferma su FACT Magazine.
Sega Bodega ‘VS’ [NUXE]
-link per scaricare –
Si presenta come un collage sonoro tra rave anthem e una serie di celebrità tra cui Eminem, Nicki Minaj e Dean Blunt l’ultimo lavoro – in free download – di Sega Bodega, artista della scuderia di NUXE, collettivo e etichetta di base a Londra, che proprio di approssimazioni e catalogazioni di generi non vuole sentir parlare,spingendo per un concetto di club futuristico e radicale. Sono otto i face-melting edit firmati (Sega Bodega Vs) che, con un attitudine bambinesca, cinefilia e amore per i video games, vi ricorda cosa succede nei parties più weird di Londra. Quasi dimenticavamo, il dropbox per scaricarli.
The Secret Initiative, ‘The Secret Initiative Anthology’ [Sonic Groove]
Dunque, da dove iniziare? Ad oggi, prima di ogni considerazione sulla cultura techno e la scena, conviene fare molte, moltissime considerazioni. Bisognerebbe parlare di quanto è frammentata questa realtà, della diffusa mancanza di senso e gusto estetico nelle nuove generazioni, di sbagliate attitudini dentro e fuori dal club, di chi accenna al concetto di business techno, e di tante altre questioni spiacevoli. La soluzione di Adam X, vero nome Adam Mitchell, ideatore del progetto ‘The Secret Initiative’, è sempre la stessa: “stay true”. Non c’è stato bisogno di chiedere conferma, è sufficiente scandagliare gli ultimi trent’anni e accorgersi del suo costante coinvolgimento in eccezionali uscite discografiche, collaborazioni o eventi underground – senza parlare del fatto che avviò il primo negozio di dischi techno a New York, se non in America. Per i suoi fan più sfegatati, verrà spontanea la connessione concettuale – e anche progettuale – tra TSI un’altra serie discografica tenuta segreta, Traversable Wormhole che, come questa, è stata svelata solo dopo aver raggiunto la decima release. Entrambi i progetti sono sonici, dal primo all’ultimo disco: se Traversable Wormhole agguanta maggiormente chi si nutre di pane e industrial techno, TSI risulta invece più commestibile e varia – le due serie sono in ogni caso accomunate da un mood sinistro di fondo e groove superlativo. La sua label Sonic Groove continua a sfornare EBM e industrial come le profumate paste fornate al mattino dal fornaio di fiducia, e preparate con tanta passione e dedizione. L’antologia in questione, “The Secret Initiative Anthology”, è un cofanetto di artefatti e oggetti ludici o d’arredamento, adagiati su un cuscino di velluto rosso, su cui troverete la chiave per scaricare tutta la serie in digitale e un libretto contenente tutte le illustrazioni e le note di copertina: vedere per credere.
Holiday INN, ‘Torbido’ [Avant! – Maple Death Records]
Era calda l’atmosfera del 24 Aprile al Fanfulla, posto in cui, i padroni di casa Holiday INN presentavano in anteprima il loro primo album “Torbido” appena uscito per Avant! e Maple Death Records; così calda che Gabor, il frontman, compare totalmente nudo dal pubblico per salire sul palco accompagnato dalle note distorte di “She“. Il disco, come il live, continua tra la batteria rock di Dirty Town, che racconta della Roma più zozza, quella lontana dagli occhi dei turisti, per poi imbrogliarsi sulle distorsioni di “The Closer I Get” e finire nei lamenti di “I Don’t Want To Die”. Arrivati all’inno “Black Sun”, inizierete a percepire qualcosa di strano sotto la vostra pelle che di colpo svanisce sulle ritmiche decisamente più dance di “Feel Free” e sulle schegge impazzite di “They Wanted It”. E ancora drum, synth, deliri e speranza per “No Speaking” e “Torbido”, che chiudono uno strepitoso album synth punk. Doveroso spendere due parole in più per una Roma(est!) che continua a suonare. Eccome se continua a suonare….
Space Afrika, ‘Somewhere Decent To Live’ [sferic]
Volto relativamente nuovo della scena inglese e proveniente da Manchester, e resident su NTS Radio, il duo Space Afrika annuncia il suo primo album, che seduce e avvolge l’udito, e provvede anche ad adagiare il sè su una morbida nuvola immaginaria. Nella grigia cittadina inglese, questo sound leggero e colorito rappresenta di fatto una novità rispetto alle influenze dubstep tanto radicate nel Regno Unito. Texture dense, sub bass carezzevoli e dolci ambienti di sottofondo caratterizzano ‘Somewhere Decent To Live’, ispirato per la maggiore al romanticismo del club; il club, sì, ovvero è il contesto chiave per la crescita artistica di Space Afrika, che, almeno in questa occasione, non risulta predominante. Con una minima immaginazione e capacità di alleggerirsi dalla quotidianità, ascoltando il disco potresti essere catapultato alle isole Bahamas e allontanare ogni pensiero e preoccupazione.