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Si avvicina il weekend più atteso della stagione dei festival europei. Mentre sono stati pubblicati gli orari ufficiali con i tradizionali drammi legati alle inevitabili sovrapposizioni tra gli stage Primavera with Apple Music, Seat, Mango, Pitchfork, Ray Ban, Adidas Originals, l’ Auditori, il sempre misterioso e inaccessibile Hidden Stage, i tre palchi elettronici Primavera Bits nello spazio in spiaggia (Xiringuito Aperol Bacardi Live e Desperados Club) cui si aggiunge in extremis uno spazio indoor non ancora ben identificato, The Warehouse, con programmazioni sempre elettroniche più a tema.
A tal proposito potete trovare un comodo schema, leggero e volendo anche stampabile, sulla piattaforma Clashfinder.
Il Primavera Sound di Barcelona apre ufficialmente i battenti con i live di antipasto di mercoledì 30 maggio e si chiude idealmente con la festa alla Sala Apolo di domenica 3 giugno.
Queste, la nostra selezione di 7 nomi da non perdere nella giornata di venerdì 1 giugno.
1. Arca
Pitchfork – h. 2:15
Controverso, appariscente, a tratti smaccatamente artsy, il pupillo di Björk e Kanye West con il suo ultimo album omonimo, ha dato una svolta ineffabilmente “lirica” e d’autore alla sua elettronica inquieta e ostica. Il suo spettacolo dal vivo è un lungo brivido dietro la schiena. Potrebbe essere l’ultima occasione per vedere questo show audio-visuale di vera e propria arte contemporanea in un palco “piccolo”, ovviamente quello del Pitchfork.
2. Tyler, The Creator
Seat – h. 01:30
Fin dalle prime edizioni, il Primavera ha dato spazio a sonorità tendenti all’elettronica al rap. Negli ultimi anni in linea con quanto di buono sta succedendo nella scena black internazionale, questa tendenza si sta accentuando. Per la voce più rauca e oscura degli Odd Future che misero a ferro e fuoco il palco Pitchfork nell’edizione 2011, sarà la seconda volta da solista. E ovviamente gli spetta uno dei due palchi maggiori. A tarda notte, per un set che si preannuncia ancora una volta incendiario.
3. Migos
Seat – h. 23:00
Prima di lui, salirà sul palco il trio più discusso dai duri e puri del pubblico del Primavera. Per alcuni la prova che il Primavera, come in parte ammesso non a cuor leggero, stia diventando un festival per 20enni. In fondo il pubblico del festival lo è sempre stato, giovane e attento alle tendenze, ma non è certamente colpa del trio trap di Atlanta definito da Fact “l’equivalente dei Beatles per questa generazione rap” se al momento in questo genere succeda qualcosa di più forte e influente rispetto ai generi tradizionali del Primavera. Quavo, Offset e Takeoff metteranno su un circo esplosivo che vi ridarà energie nel cuore della notte.
4. The Internet
Pitchfork – h. 00:20
Sempre in tema black, la band formata dalla carismatica e ambitissima Syd, Matt Martians, Steve Lacy, Patrick Paige II e Christopher Smith smentisce con un live elegante e suonato, a dispetto di quanto un po’ troppo superficialmente si affermi rispetto ai nuovi progetti hip hop/R&B. La risposta anni Zero dei Fugees.
5. DJ Python
Pitchfork – h. 04.00
In base al suo umore e al tema delle sue selezioni, Brian Piñeyro si fa chiamare Deejay Xanax, DJ Wey (sotto il cui nome si esibirà sempre venerdì) oppure DJ Python. Sotto questo pseudonimo ha pubblicato nel 2017 uno degli album elettronici più originali e contemporanei, “Dulce Compañia” che mischia techno, dembow, folgorazioni ambient, ricerca IDM e ritmiche a cavallo tra breakbeat e reggaeton. Le sovrapposizioni sono tante, ma provate a dare una chance al sound del presente.
6. Sevdaliza
Pitchfork – h.21:00
Fa da corollario femminile ad Arca la magnetica voce del trip hop del futuro, nata e cresciuta in Iran, ma adottata dall’Olanda. Non si potrebbe chiedere di meglio all’imbrunire, per farsi cullare e ipnotizzare dalla trentenne, dopo la pubblicazione nel 2017, di un album “ISON” che ha lasciato addetti ai lavori e cultori del genere piacevolmente a bocca aperta.
7. Superorganism
Bacardì Live – h.21:50
Inspiegabilmente piazzati nella nuova area della spiaggia, su di loro abbiamo puntato prima di tutti. E non ci sbagliavamo, tanto da assegnare loro la copertina di marzo di Kalporz. Il matto collettivo multinazionale che ha esordito quest’anno con un album omonimo a tratti irresistibile, mette insieme un arsenale di weird pop erede dei migliori esponenti anni Zero del genere. Possibili eredi di Of Montreal, The Go! Team e The Fiery Furnaces, potrebbero regalare uno degli show corali più da festival del festival.