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Avete presente quando vedete una cosa e per anni vi rimane quella fastidiosa sensazione di non averla vista al pieno delle sue potenzialità? Ecco, nel mio caso gli anni sono 8, stesso palco di Ferrara Sotto Le Stelle, mezz’ora di problemi tecnici e la sensazione di non essermi goduta LCD Soundsystem nel migliore dei modi.
Eppure, in una Piazza Castello fortunatamente scampata alla pioggia, le mie paure vengono subito tutte fugate da un James Murphy sorridente, che entra sul palco e intona carico You Wanted A Hit, seguita poi da una I Can Change da brividi.
La palla, le luci puntate sul Castello Estense, la doppia cassa da paura, quel ritmo tra l’indie 2000 e la dance da dancefloor, vero marchio di fabbrica di questa enorme band, che ci ha fatto ballare un numero imprecisato di volte da 20enni e anche di più, tra sabbia e locali fumosi. E’ tutto perfetto. La scaletta non delude: Yr City’s a Sucker, Someone Great (che, lo ammetto, mi ha fatto versare due lacrimucce), Tonite, Home.
Finito di scattare e persi tutti gli amici mi ritrovo da sola, ma che mi frega, la gente balla, James spacca e per un attimo mi sento in pace col mondo, c’è pure Lodo Guenzi de Lo Stato Sociale che mi balla di fianco e le sa tutte a memoria. Questo è quello che crea un live di LCD, comunione pura. Il ricordo bellissimo di chi come noi li ha amati ed ascoltati fino allo sfinimento da giovani e la purezza di chi, più giovane, li ha scoperti da poco, ma nonostante non siano un gruppo facile e nemmeno un nome stra conosciuto in Italia, e li balla come se li ascoltasse da una vita. E’ un’unione di generi e persone di specie diverse meravigliosa.
Dopo una breve ‘pausa bagno’, James e compagni si buttano sull’encore e il tutto finisce col pubblico in delirio che intona Dance Yrself Clean e All My Friends. Finalmente sento di averlo visto come si deve ed è stato bellissimo.
14 giugno 2018