Share This Article
L’appuntamento mensile con un contenuto di Mangiatori di Cervello, per approfondire qualcosa di “altro” rispetto ai “soliti” contenuti kalporziani con lo stile e la visuale inconfondibile di MdC.
La quantità di proposte di ONO arte contemporanea (a Bologna) è infinita e assai valida, una piccola realtà per i cittadini bolognesi sorprendente e ricercata. Questa volta, dal 17 maggio al 29 luglio 2018, a ingresso libero, la piccola galleria offre, con il patrocinato del Comune di Bologna, la possibilità di accedere alla mostra Glad to be Glam: fotografie di Michael Putland, una retrospettiva di cinquanta opere che racconta le più importanti icone del Glam attraverso gli scatti del grande fotografo di Harrow.
L’obiettivo di una ricerca del genere è quello di indagare sempre più da vicino la cultura popolare e lo stile inglese dagli anni 50 ad oggi. Il glam si afferma come movimento trasversale che ha influenzato molti generi musicali e vede coinvolti artisti come David Bowie, Elton John e i Queen, fotografati dallo stesso Putland. Gli scatti esposti raccontano la vita di tutti i giorni, mischiata a quella in tour, in casa, nei backstage di queste grandi star, così da permetterne una visione privilegiata a tutto tondo.
La rivoluzione del glam, abbreviazione di “glamour”, passa attraverso un abbigliamento molto vistoso fatto di strass, pailettes e un trucco luccicante e pretenzioso, il tutto in un’epoca assediata dalla crisi economica del dopo guerra. In risposta a questo momento di profonda depressione risponde il fenomeno del glam attraverso un lato estetico e un lato invece prettamente musicale. In quest’ultimo aspetto riconosciamo un comune denominatore che abbraccia tutti gli artisti influenzati da questa moda: la spettacolarizzazione, talvolta eccessiva, l’uso del colore, delle luci…
Questa moda, tra le altre cose, ha contribuito anche ad alimentare una grande libertà dei costumi sessuali che ha avuto una grande eco nella vita quotidiana degli inglesi, ancor più che negli statunitensi all’epoca più puritani: si piegano le normali definizioni di genere fino ad arrivare a ottenere diritti LGBT. Dagli intenti più ariosi e giocosi a istanze sperimentali vediamo affermarsi, sulle note e sull’estetica del glam, personaggi divenuti poi di fama mondiale come Roxy Music, Marc Bolan, Freddie Mercury e, immancabilmente, David Bowie.