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E’ inutile, il day 2 è tutto all’insegna della fibrillante attesa per il vero beniamino del Way Out West 2018, Kendrick Lamar. Si vedono magliette con la scritta DAMN girare nervose per il parco già dal primo pomeriggio.
Ma niente paura, la giornata offre altri divertimenti oltre a quello della prima serata. Si inizia coi King Gizzard & The Lizard Wizard che non si risparmiano, come al solito, e risvegliano tutti dal torpore post pranzo. Mi sposto quindi tra Noname (un super set), Fricky (il principe di Bel Air svedese) e J Hus (che ci fa penare con venti minuti di ‘warm up’).
Lily Allen fa un po’ la diva per le foto, trotterella sul palco con suo caschetto rosa ma si fa perdonare con una ‘F You’ cantata a squarciagola da tutti i meno ragazzini. Skott e la sua voce da sirena incantano i presenti, prima di correre alla volta di una delle regine del festival: M.I.A. La signora Mathangi arriva in ritardo, ma hey, che importa, parte Bucky Done Gun, la vedi twerkare e ballare sul palco e ti dimentichi del set tagliato (anche se carico di tutti i pezzi fondamentali).
A Fever Ray tocca l’onere di rientrare nei tempi di scaletta, ma non si scoraggia e regala un set divertente e a tratti inquietanti, una sorta di Rocky Horror Picture Show pieno di elettronica ed effetti luci. Ma bando alle ciance, eccoci al momento della giornata che tutti aspettavano.
Si spengono le luci e partono sul palco i video di Kung Fu Kendrick in persona. DNA, la pista che esplode. 10000 manine che si alzano e si abbassano al ritmo di King Kunta. Il freestyle su HUMBLE. Una All The Stars buttata in pasto al pubblico ancora scosso da quel tipo, praticamente da solo sul palco, che spara rime come se fosse un Uzi. Decido di mollare lo Stay Out per una sera, troppo LOVE.–