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Viviamo in un tempo pieno di ironia, antidoto utilizzato da tutti per difenderci dalle cose brutte. Il che è estremamente positivo, ma ultimamente mi pare persino un approccio sovrautilizzato in quanto snaturato nella propria essenza dal politically correct (un male del nostro tempo). Alle volte, ed è un parere estremamente personale, meglio rifugiarsi nella sana irriverenza, senza rimanere a metà del guado.
Ed è quello che fanno Gli Animali Fantastici del Sudamerica: “Dlin Dlon”, il loro ep d’esordio oggi in première esclusiva qui su Kalporz, è una raccolta di suoni tropicali e caraibici, ma soprattutto di storie, volti, persone conosciute in avventurosi viaggi attorno al mondo raccontati anche in maniera un po’ spietata ma che strappano più di un sorriso. “Storie di assassini gentili, puttane felici e hermose mamacite”, dicono Gli Animali Fantastici. Per farci capire, prendiamo un estratto di un testo a caso, quello di “Alberto”:
“Alberto ha cresciuto due figlie puttane
Puttane!
Ma in fondo qualcosa di buono c’è”
L’uscita ufficiale di “Dlin Dlon” è l’11 settembre 2018. Prodotto da Dario Pruneddu e registrato presso il Blap Studio di Milano, l’ep è una raccolta di storie cantate, in cui ogni traccia ha il nome di una persona, di una vita reale vissuta per finta o di una fantasia vissuta per davvero. “ Dlin Dlon è il suono di un campanello, quello che si suona prima di chiedere: ‘ Buonasera, può ospitarci per la notte? ‘ – raccontano Gli Animali Fantastici del Sudamerica – Tutto è nato una primavera, durante una vacanza. In una notte buia e tempestosa Giuliano, il proprietario del nostro alloggio, con la sua aria misteriosa ci racconta della sua ipotetica vita da assassino seriale. Il mattino dopo, ukulele alla mano, nasceva una canzone. Il giorno dopo, in un altra casa e in un altro luogo, nasceva ancora una canzone sulla sua proprietaria, Monica. E cosi per tutto il viaggio, da Cuba, dove gli incontri con Rosa e Alberto hanno arricchito il nostro repertorio di “storie di gente che ci ospita a dormire”, fino a Maui, dove in inverno sono state concepite le canzoni ‘Molly’ e ‘Sandrona’, che chiudono il disco. Se volessimo etichettare il genere di questo disco potremmo dire che è un cantautorato etno-latin-folk-baroque-pop in italiano… oppure, più semplicemente, potremmo dire che è un disco allegro da ascoltare in vacanza”.
Gli Animali Fantastici del Sudamerica sono un progetto musicale milanese nato a partire dai viaggi di Pit (voce), Dave (strumenti a corda) e di un ukulele.
(Paolo Bardelli)