Share This Article
Sabato 20 ottobre i Go!Zilla sono tornati a casa : dopo un breve tour europeo di poche date (in giro per Francia, Belgio, Inghilterra, Germania, Svizzera, Repubblica Ceca), hanno iniziato il tour italiano nella loro Firenze scegliendo come luogo per il release party di “Modern Jungle’s Prisoners” – terzo disco (appena uscito) della band garage psych – il Glue, punto d’incontro di tante serate (musicali e non).
Per la prima volta (in Italia), quindi, hanno eseguito dal vivo per intero l’ultimo album, senza mai (o quasi) intervallarlo con episodi dai due dischi precedenti, fatta eccezione per “Grabbing a Crocodile” (dall’esordio omonimo) che spezza, ipoteticamente, la setlist in due, come se il concerto fosse un vinile : lato A e lato B.
Si comincia, pertanto, con l’ “intro” strumentale, allungata per l’occasione e resa ancor più d’atmosfera, per poi entrare nel cuore e anima del nuovo disco : nella “giungla urbana” mentale – ricreata anche scenograficamente sul palco, tra l’altro – la musica scorre come un fiume in piena, senza freni : tutti i brani, presi di petto come fa il fantasista con il pallone da calcio, formano una torta sonora dalle tante stratificazioni, dal nucleo heavy psych e talvolta garage delle due chitarre (Luca Landi e Mattia Biagiotti) agli interventi space di synth e le percussioni afro beat di Niccolò Odori; dal suono martellante di batteria di Fabio Ricciolo al lavoro sottotraccia del basso di Federico Sereni. E trova anche spazio la partitura sax di “Falling Down Ground”, suonata – questa volta – da Orlando Cialli (Finister).
Tutto perfetto, quindi. Peccato, però, che l’audio – a volte – non abbia permesso di poter apprezzare appieno le due voci (principale e secondaria), che sempre più si intrecciano nelle trame melodiche del gruppo, come nel caso di “Hailing it’s Hailing”.
Nel bis finale c’è poi anche spazio per due vecchi brani : “Magic Weird Jack” e “Pollution”.
I Go!Zilla si confermano una band nata per suonare sopra ad un palco.
(Monica Mazzoli)