Share This Article
Per quel che mi riguarda il 2018 è essenzialmente l’anno di Mattia, questo ragazzo di quasi 10 mesi con le guanciotte di Kanye e i capelli dei Temples. Ma a livello personale è anche l’anno di Kalporz, il sito che, anche lui, ha un po’ le guance di Kanye e i capelli dei Temples. Nel senso che qui dentro (io ci sono da fine 2017) le diverse anime si esprimono con una sintonia che a logica non sarebbe così scontata. E scusatemi per la parola sintonia. Non so come sia successo ma quest’anno i miei tempi sensibilmente contratti e centellinati sono però diventati tempi più appassionati. Forse ho fatto mia la virtù di Kalporz che poi è quella di andare al punto, cercare i nessi, scansare i pregiudizi, mescolare la gente e le cose. Di per sé non credo che la musica del 2018 sia così indimenticabile ma la musica la fanno le persone, gli incontri, gli ascolti, i luoghi e le cose che succedono. In questo senso, sì, è un anno indimenticabile e la sua musica pure. Qui sotto, oltre a elencare “i miei” dischi, volevo fare tre cose: usare le copertine come figurine Panini, evidenziare tutte le canzoni che mi hanno preso di più e corredare con una playlist. Poi è andata a finire che tutto è venuto con una mossa sola.
Top 15 Album
01) tUnE-yArDs – I Can Feel You Creep Into My Private Life
La consueta esplosione di colori ma stavolta più a fuoco. Quasi quasi mi piace che questo disco non sia piaciuto troppo in giro.
02) MGMT – Little Dark Age
Il disco che ormai non mi aspettavo più da loro. Una struttura che tiene insieme new wave, pop psichedelico e bolle di sapone.
03) Preoccupations – New Material
Sempre a loro agio nel conservare lo schema riuscendo a non suonare logori. Comunque è soprattutto questa mia ossessione per “Disarray” che li porta qua.
04) U.S. Girls – A Poem Unlimited
Meghan Remy si mette un abito più vistoso e sta un incanto. “Rosebud” è la cosa più vicina ai Chromatics (o ai Glass Candy) in un altro anno senza “il nuovo album dei Chromatics”.
05) Blood Orange – Negro Swan
La felicità e ciò che la ostacola. Devonté ha provato a fare un disco su questo, a bassa voce.
06) SOPHIE – Oil Of Every Pearl’s Un-Insides
Cambio ogni giorno opinione su questo disco frammentato, incompleto, liquido e tragico. Direi che quindi ha funzionato.
07) Pusha T – Daytona
Il fatto che così tanto valore risieda in così poche tracce ne fa un disco dal peso specifico altissimo.
08) Tirzah – Devotion
Di solito solo Blood Orange sa strappare il cuore con intensità pop e la solennità cruda d’ingredienti semplici.
09) Guerilla Toss – Twisted Crystal
È come risentire i migliori Chk Chk Chk mischiati con The Go Team! mischiati con Le Tigre.
10) Jorge Elbrecht – Here Lies
A suo nome, Elbrecht fa proprio quel disco confuso, onnivoro e adorabile che ci si poteva aspettare. E che non andrebbe mai messo in una lista perché è già una lista.
11) Wild Nothing – Indigo
Il disco che vede Jack Tatum scrivere e registrare con Jorge Elbrecht. Vorrei ribadire anche qui quanto questa cosa io l’abbia vissuta come un regalo.
12) Beach House – 7
Al di là del bel disco che conferma le attese vorrei dire: “Lemon Glow” come esperienza religiosa.
13) The Internet – Hive Mind
Steve Lacy, accarezzami le orecchie. La classe del collettivo, il funk, il soul moderno e tutto il resto.
14) David Byrne – American Utopia
A inizio anno era uscito questo singolo micidiale, poi il disco ha seminato più perplessità che favori. Boh, io ne vorrei anche per l’anno prossimo.
15) Leon Bridges – Good Thing
Ok, per me “l’ammodernamento” di Leon Bridges non è stato questa sciagura, anzi. E “Bad Bad News” è una lezione.
Top 3 Album Italiani
01) Bruno Belissimo – Ghetto Falsetto
L’atteggiamento, il groove, il bagaglio di riferimenti fanno dell’italo-canadese un personaggio dalla personalità solida. Ghetto Falsetto è un’avventura.
02) Lucia Manca – Maledetto e Benedetto
La collaborazione con Matilde Davoli ha generato questa gemma pop in italiano. Lasciate perdere gli accostamenti perché un disco così è nel presente che vive.
03) Nu Guinea – Nuova Napoli
Impossibile trascurare uno dei “casi” dell’anno. Un lavoro che, nel ricordarci il patrimonio di cui disponiamo, si fa patrimonio a sua volta.
Top 3 EP
01) Pleasure Planet – Pleasure Planet EP
Kim Ann Foxman (ex Hercules & Love Affair) ha questa capacità di far brillare tutto ciò con cui entra in contatto. Il gusto, la voce, l’atteggiamento, tutto.
02) MorMor – Heaven’s Only Wishful
Nel suo approccio alla musica pop, MorMor è così tante cose insieme che non so da dove partire. Direi che è pop soul aggiornato e direi comunque troppo poco.
03) Yuno – Moodie EP
Uno all’inizio dice “Tame Impala”, poi però vien fuori tutto il resto. Un personaggio interessantissimo da attendere ancora al varco. E “No Going Back” è bellissima.
Top 3 Mattia Awards (con una concezione del 2018 un po’ elastica)
01) Blur – Girls & Boys
È il versante rimbalzino delle cose. È il sorriso a sei denti e i pugni al cielo.
02) The Cure – In Between Days
L’ascoltiamo quando giriamo in tondo molto veloce e la stanza frulla.
03) Righeira – Vamos A La Playa
Se siamo a cominciare un’avventura, dico, facciamola cominciare da qui.