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Primo disco su Rock Action (etichetta dei Mogwai) e quinto per i Twilight Sad di James Alexander Graham. Opzionati anche per il disco i turnisti Brendan Smith e Johnny Docherty, la direzione sonora del gruppo non si sposta di una virgola dall’alveo post-punk che ha caratterizzato finora ogni uscita. In questo caso l’esperienza, l’elevato numero di live o anche la semplice maturazione compositiva, ha portato ad una scaletta densa di pezzi che virano verso atmosfere dark dall’afflato “caldo” e al contempo stentoreo.
Tutto secondo canone insomma, ma sarebbe ingiusto non considerare una sorta maturazione di scrittura, tra pulsioni da basso/batteria (“I’m Not Here [Missing Face]) e slavine di “tastierioni” come in “Sunday Day 13” o “Keep It All To Myslef” molto Joy Division. L’impeto gotico il giusto e una sorta di energia rock innervano pezzi come “Auge/Maschine”, sino alla conclusione di un disco potente e ben strutturato.
70/100
(Giampaolo Cristofaro)