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L’anno scorso eravamo andati a sentire direttamente da Onga lo stato della sua Boring Machines. Stavolta l’occasione per un piccolo focus sull’etichetta trevigiana viene data dall’uscita di tre titoli da segnalare.
Un bellissimo TRIPLETE per l’etichetta di Treviso che ha fatto della sperimentazione un marchio di fabbrica. La triade di dischi appena usciti per Boring Machines dimostra quanto, dietro la coltre sperimentale, fa capolino l’uomo, la parte più umana di una musica in continuo movimento. Tre dischi completamente diversi da loro che sono orgoglio nazionale, pur sempre sotterraneo. Musica facile e allo stesso tempo difficile, eterea, impalpabile eppure pulsante.
BeMyDelay – “Bloom Into Night”
Il progetto BeMyDelay di Marcella Riccardi è folk nella più nobile concezione del termine. Accompagnata da Dominique Vaccaro alla chitarra, da Bruno Germano al piano e da 2/3 dei Massimo Volume attuali , ove la Riccardi militò dal 1999 al 2002, (Vittoria Burattini e Egle Sommacal), il disco è un delicatissimo ondeggiare fra folk britannico e americana, un piccolo gioiellino fuori dal tempo che rigenera e aiuta a staccare la spina. Voce angelica e potente che incastra pezzi senza tempo come “May You Feel Me Love” e malinconiche ballate quali “If I” o il crescendo di “Like a Dream”.
(70/100)
Everest Magma – “Minus Plus Escapism”
Poi c’è il progetto Everest Magma. Terzo disco, sempre su Boring, dopo il rumorismo ballabile di “Gnosis” arriva questo piccolo grande disco da suonare in spiaggia. Immaginate un mare scuro, un fuoco altissimo e la chitarra che invece di rievocare Battisti insegue le litanie degli Animal Collective più freak. Acustica e rumore di fondo per un progetto davvero interessantissimo nonché affascinante nonostante la sua semplicità. Dedicato o ispirato, va da sé, alla Salvia allucinogena, “Minus Plus Escapism è una di quelle ossessive diavolerie psych-folk che noi malati di musica “oltre” non possiamo assolutamente farci sfuggire.
(75/100)
Fabio Orsi – “Il Vento disperderà la Schiuma”
Chiude la tripletta release il meritatissimo “Il vento disperderà la schiuma” del pugliese Fabio Orsi. Un viaggio, un ritorno a casa, un passaggio dalla fredda Berlino che lo ha ospitato al caldo Salentino che lo ha cresciuto. Elettronica meditativa, orizzonti, bagliori, sensazioni. Un coming back colmo di ricordi che sonorizza in modo quasi cinematografico tutte le emozioni vissute. Non c’è squadra che tenga. Il triplete nel 2019 lo vince davvero la nostra Boring Machines.
(70/100)
(Nicola Guerra)