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“Houseplants”, pubblicato il 27 febbraio, è l’ultimo brano degli inglesi Squid.
Niente di strano se non fosse che la canzone, pur essendo prodotta da Dan Carey (TOY, Bat For Lashes, Kate Tempest…), suona – magnificamente, sia chiaro – come il lato B di “Wide Awake” (il singolo, non l’album) dei Parquet Courts o un pezzo più punk (e meno post) dei LCD Soundsystem, dei Rapture.
C’è insomma nella musica del giovane quintetto di Brighton (che adesso in parte vive a Londra) una forte componente danzereccia con radici più nel punk-funk (storico e revival) a stelle e strisce che nei ritmi graffianti e primordiali di band UK come Gang of Four.
L’obiettivo, comunque, è quello di “cercare di far ballare la gente. Cerchiamo di farlo suonando più velocemente di quanto ce lo permettano i corpi” come raccontavano solo qualche mese a The Lines of Best Fit.
“Houseplants” è quindi la prosecuzione ideale di “The Dial“, singolo pubblicato (e prodotto sempre da Carey) dalla formazione britannica nel 2018. Entrambe, si spera, insieme a “The Cleaner” – suonata spesso dal vivo – finiranno nel nuovo EP a cui il gruppo sta lavorando (ancora una volta) con Carey.
(Il video è opera della graphic designer Raissa Pardini. )
(Monica Mazzoli)