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E’ da tempo che Nada è dei “nostri”. Forse lo è sempre stata, ma proprio fin dall’inizio, passando per Tenco e arrivando a “Dove Sei, Sei” (con Mauro Pagani) e “L’amore é Fortissimo Il Corpo No” (collaborazione con il compianto Fausto Mesolella, in questo disco molto presente nonostante l’assenza), sino al vero spartiacque “Tutto L’amore Che Mi Manca”.
Oltre al successo ottenuto da poco tempo per l’inserimento di “Senza Un Perchè” in The Young Pope, quel disco del 2004 rimane un album fortissimo e denso, dotato di una credibilità artistica unica anche per la produzione di John Parish.
E proprio Parish ritorna alla consolle per questo lavoro e i vestiti dei pezzi ritornano scarni e potenti, essenziali nell’essere veicolati da un amore deturpato, ma fortissimo (la title-track), che si ri-riversa in scabre nudità di esistenza agrodolce (“Due Giorni Al Mare”).
Registrato a Bristol, il disco tutto è meno autoreferenziale e più autobiografico rispetto a “Vamp” e “Occupo Poco Spazio” (altri gran bei dischi in ogni caso), lutto e ricerca della serenità convivono con la coscienza del tremendo momento che stiamo vivendo tutti. C’è la carcassa da tirare avanti nel caracollare isterico di “All’Ultimo Sparo”, le dissonanze e le cantilene dolenti di “O Madre” si trascinano sino a “Disgregata”, manifesto e spartiacque del disco. Il “momento difficile” scatena il rimescolare dell’essenza materiale e spirituale di tutti noi (la danza marziale di “Dove Sono I Tuoi Occhi” e “Stasera Non Piove”) e le atmosfere diventano più rilassate e le melodie arrotondate con “Macchine Viaggianti” (basso che pulsa, elettricità sullo sfondo), il pulsare elettronico simil Battiato di ”Lavori In Corso” e “Un Angelo Caduto Dal Cielo” concludono un percorso impegnativo e doloroso, da straziare il cuore per preservarlo.
80/100
(Giampaolo Cristofaro)
foto in home di Claudia Pajewski