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“Vagabond”, brano estratto dall’ultimo album di Steve Gunn “The Unseen in Between“ (2019), è ispirato dal film omonimo di Agnès Varda , regista belga naturalizzata francese recentemente scomparsa.
Nel maggio 2017 il musicista americano, intervistato per una top ten cinematografica dalla Criterion Collection, raccontava così il suo amore per la pellicola:
“Questo film vaga per la campagna invernale francese, il paesaggio che lavora in tandem con lo stato d’animo, la tristezza punteggiata da lampi di umorismo e di sentimento. Amo l’uso della musica in questo film – la scena del jukebox è strabiliante”.
Adesso, grazie al contributo registico di Naomi Vision (ex Naomi Yang dei Galaxie 500), arriva un nuovo video di “Vagabond” (la canzone), girato a Pittsburgh e che vuole catturare, tributare il tocco emotivo della Varda.
Naomi Vision ce lo spiega :
“La canzone di Steve Gunn “Vagabond”, dal suo album “The Unseen In Between”, è stata ispirata dal film di Agnés Varda, “Vagabond. I testi legano la canzone direttamente alle immagini del film, così ho sentito che la sfida principale, nel realizzare il video, era quella di onorare il film senza cercare di ricrearlo letteralmente e di esprimere il peso emotivo della canzone di Steve che era tutta sua.
Formalmente il film di Varda è strutturato attorno a dodici lunghe carrellate del personaggio principale che cammina da destra a sinistra. Ci sono anche alcuni semplici oggetti di scena ricorrenti nel film: sigarette, un quadro, una radio a transistor. Ho estratto questi elementi dal film e li ho utilizzati nel video. Ho deciso che facendo eco ad alcuni elementi formali del film avremmo potuto omaggiare implicitamente la pellicola, e non avresti dovuto conoscere il film per capire la canzone o il video.
Ho ambientato il video a Pittsburgh – un luogo estraneo a me e Steve. Steve ed io abbiamo vagato per zone marginali per tre giorni. Il pensiero era che Steve stava seguendo le orme del personaggio del film della Varda, che forse lei aveva lasciato il posto poco prima del suo arrivo, come se fosse andata via lasciando trovare a Steve solo le sue tracce. E, dopo tutto, non è un po’ così la vita itinerante di un musicista?
Anni fa, quando suonavo nei Galaxie 500, siamo arrivati in un club in Europa, e abbiamo trovato sulla parete dei camerini dei messaggi di saluto per noi. Dei nostri amici avevano suonato nello stesso club la settimana prima e ci avevano lasciato un messaggio andandosene via.
E ora, purtroppo, Agnés Varda se n’è andata. Ma ci ha lasciato il suo incredibile, profondo, malizioso, politico, compassionevole corpo di opere da scoprire, riscoprire e a cui ispirarsi”.
(Monica Mazzoli)