Share This Article
Foto di Alexis QR Mind
Kolida Babo è il nome greco della Koliada, antica festa slava precristiana durante la quale si celebravano rituali in onore della divinità mitologica Koliada, il neonato Sole invernale. Non mancavano durante questo periodo di festività, dal 25 dicembre al 6 gennaio, giochi e canzoni.
Anno e inverno 2013 : Socratis Votskos e Harris P, due musicisti greci di strumenti a fiato in legno, si incontrano e suonano durante una “notte del Koliada”, che ancora si festeggia nel nord della Grecia.
Comincia, così, la storia dei Kolida Babo.
E da quella nottata si non è mai fermata : la collaborazione tra i due, le session di registrazione, improvvisazione sono andate avanti per anni e il 5 aprile 2019 la MIC Records pubblicherà il disco di debutto omonimo della formazione.
Lo spirito dell’album si muove tra tradizione e modernità, “a volte ci prendiamo gioco dei tempi moderni e a volte viceversa” racconta il duo.
Ed è vero : da una parte la ricerca sperimentale alla riscoperta della musica antica dell’Armenia e delle tradizioni popolari delle regioni greche settentrionali dell’Epiro e della Tracia ; dall’altra l’elettronica, il jazz.
Due anime sonore, quindi : i duduk e i dohl armeni da un lato, dall’altro i sintetizzatori analogici – Moog Sub Phatty, Minimoog e Roland (Jupiter 6, JX10).
L’unione di questi due elementi – due poli opposti, si direbbe – è la forza trainante del linguaggio espressivo del duo : un’atmosfera unica e immaginifica, ben racchiusa nel primo singolo, “Exodus”, ascoltabile su Soundcloud e Bandcamp.
(Monica Mazzoli)