Share This Article
Nuovo capitolo della rubrica #AfricaForAfrica, curata da Emiliano D’Aniello, familiarmente chiamata #AFA.
Disco sicuramente dal sapore vintage e che a generi come l’urban jazz e la disco, aggiunge una componente soul e funky tipo William Onyeabor, che rende il tutto (ancora più) accattivante ed eccentrico.
Non è una casualità del resto che DjeuhDjoah & Lieutenant Nicholson, un duo composto da un francese e un cantante di origine afro, abbiano voluto denominare il loro stile come “Afropean Songs”, lasciando intendere che questa collezione di 15 canzoni sia in pratica una selezioni di suoni che pescano a piene mani sia dal patrimonio occidentale (si evoca del resto il sound di Detroit oltre che quella disco “très chic”) che da quello africano, a parte che per l’inconfondibile matrice makossa pure per la componente afro-beat più pop e elettronica. Tutto questo senza contare il riferimento sin dal titolo dell’album “Aimez ces airs”, alla cultura tropicale delle Antille. È una citazione infatti del poeta creolo Aimé Césaire.
Trattandosi di materiale che viene dalla Francia e che ha a che fare con la musica elettronica, vengono facilmente in mente gli Air, una specie di accostamento di pensiero inevitabile, ma qui ovviamente parliamo di qualche cosa di diverso. Certo l’uso di synth modulari è una costante, ma l’uso è sicuramente più fluido, meno schematico (da menzionare la partnership importante nell’album con il tastierista Florian Pellissier) e infetto di facile tropicalismo (vedi “Aimé Césaire”, “Auguste Cyparis”) e cultura disco (“Mbappé”…).
Restando comunque un prodotto “caratteristico” e dedicato a una platea specifica, quella della musica da club, il disco resta in bilico tra la possibile evoluzione in un progetto più ampio e la pedissequa ripetizione di schemi, un peso che si sente probabilmente anche a causa del numero eccessivo di tracce, e pericolose tentazioni “indie”. Ma come musica da sottofondo per ora ci sta alla grande.
Ndr. Interessante il progetto della label Hot Casa Records del DJ Julian Lebrun e lo “studioso” di musica afro-soul Djamel Hammadi aka Afrobrazilero. Da tenere d’occhio.
68/100
Emiliano D’Aniello