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Cosa dire davanti a un’opera monumentale, qualche cosa che ha il peso specifico pari alla densità di un ammasso stellare, un colosso di Rodi che si erge alto e imponente sulle coste della Grecia, una esagerazione, qualche cosa che ti trasmette quella sensazione di grandezza che ti danno le montagne, quando sei dabbasso, e alzi la testa per vedere dove sta la cima.
La storia degli Earth di Dylan Carlson è lunghissima e non ha bisogno di presentazioni. Da band di culto e punto di riferimento nella prima metà degli anni novanta e in cui furono tra gli alfieri del movimento della Sub Pop, dopo l’inizio del decennio scorso, il gruppo ha ricominciato a pubblicare con una certa regolarità, forse con un seguito meno appassionato di prima, eppure le sperimentazioni nel suono di questo musicista, oggi affiancato dalla sola Adrienne Davies alla batteria e alle percussioni, continuano ancora oggi e se lo stile rimane immutato, non si può negare che i risultati siano sempre convincenti.
Io davanti a un disco come questo qui, “Full Upon Her Burning Lips” (Sargent House), francamente mi lecco i baffi. Ma come mi dovrei comportare. Le accuse di poca fluidità del suono, ogni possibile critica a essere in qualche maniera monotematici, troppo composti, cade nel vuoto e quel vuoto è esattamente quello spazio infinito dove vanno a finire tutte le note dei riff di Carlson, un chitarrista che ha quel culto del suono che è dei grandissimi tipo Neil Young e che in composizioni enormi come “Datura’s Crimson Veils” oppure la bellissima “She Rides An Air of Malevolence” oppure più brevi, sa sempre dove andare a toccare la giusta nota e come e qui mi viene in mente quella storia di quel tale che ha una pentola ammaccata. Allora la porta a riparare. Il tipo se la guarda, dà un’occhiata, poi prende il martello e dà due colpi alla pentola e ecco che questa è come nuova. Quando gli chiedono il prezzo per la riparazione, il tipo chiede cinquemila lire. Davanti allo stupore del cliente, spiega che duemila lire sono per le due martellate, tremila invece per come e dove queste dovevano essere date. Così
72/100
Emiliano D’Aniello