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In una notte fiorentina di metà luglio Piazza della Santissima Annunziata diventa la cornice di uno splendido quadro familiare : Caetano Veloso, leggenda – vera e propria – della musica popolare brasiliana e tra le menti del tropicalismo, è il centro nevralgico di un cerchio di vita, di “riproduzione” come lo chiama lui.
“Ofertório”, inizialmente titolo della canzone religiosa scritta per i 90 anni della madre nel 1997 e adesso anche nome del tour e del disco dal vivo dell’artista bahiano insieme ai figli, è un simposio spirituale in veste acustica (fatta eccezione per basso e tastiere) : accompagnato da Moreno, Zeca e Tom il musicista brasiliano, nel concerto di venerdì 19 al MusArt Festival, ha conversato con i suoi “ragazzi” parlando il linguaggio, più che mai universale, della musica.
I quattro suonano, cantano insieme, ballano – sempre pronti a scambiarsi i ruoli. Ad andare in scena sul palco è l’unione tra musicisti con lo stesso sangue ma con anime diverse ma pur sempre complementari, in grado di creare un armonioso fluttuare di note, parole, ricordi colorati di intensità dalle sfumature multisfaccettate come luci della scenografia : dalla tropicalista “Baby”, cantata originariamente da Veloso insieme a Gal Costa nel 1968, alla “Genipapo Absoluto” di “Estrangeiro” (disco del 1989 prodotto da Arto Lindsay e Peter Scherer – tra MPB e sperimentazione); dalle dediche dell’uomo-padre alle donne, madri dei suoi figli, con “Ela e eu” e “Não Me Arrependo” all’omaggio – con “Estate” – al recentemente scomparso maestro della bossa nova João Gilberto che sconvolse il Veloso diciassettenne in quel di Santo Amaro e “senza quale niente sarebbe stato bellissimo” come ricorda il figlio Moreno durante i ringraziamenti .
Pezzi di esistenza, quindi : attimi, momenti – avanti e indietro nel tempo. Nel corso di una sola notte. Quasi una magia, divertente e coinvolgente.
Scaletta :
Baby
O seu amor
Boas vindas
Todo homem
Genipapo absoluto
Um passo a frente
Clarão
De tentar voltar
A tua presença morena
Trem das cores
Alexandrino
Oração ao Tempo
Alguém cantando
Ofertório
Reconvexo
Um só lugar
O leãozinho
Ela e eu
Não me arrependo
Um canto de Afoxé para o Bloco do Ilê
Força estranha
How Beautiful Could a Being Be
Encore:
Um Tom
Deusa do amor
Estate (Bruno Martino cover)
Luna caprese
Tá escrito
A luz de Tieta
(Monica Mazzoli)