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Album numero otto per i New Pornographers, ancora privi di Dan Bejar e Kurt Dahle ma sempre team musicale di livello e in grado di rinnovarsi ad ogni uscita. Perchè nonostante la vena di autori non brilli come una volta – con almeno due capolavori inarrivabili, l’esordio “Mass Romantic” nel 2000 e il caleidoscopico “Twin Cinema” del 2005 usciti per Matador – la band di Vancouver suona originale e genuina, puntando in questo disco sull’eleganza degli arrangiamenti e sulla forza di melodie in technicolor dove il lato sintetico incontra quello classico senza tradire la loro idea di power-pop.
Il trittico introduttivo ci offre i chorus più accattivanti, dalla liberatoria “You’ll Need A Backseat Driver” in odore di Cars al folk tinto di groove del singolo “Falling Down The Stairs Of Your Smile”, con un magnifico impasto a tre di voci del leader A.C. Newman, Neko Case e la tastierista Kathryn Calder; “The Surprise Knock” è infine un numero up-tempo ballabile vicino a “All For Swinging You Around” (da “Electric Version”). I violini impreziosiscono la pirotecnica “Colossus Of Rhodes” e “Dreamlike And On The Rush” altrimenti quadretto di lucida malinconia (We’ve spent too long at the western front/Wasted our words sleeping over there/You can talk yourself into anything/And I can see the Cold War in the whites of your eyes). Altrove lo sguardo di Newman è estatico, come in “Opening Ceremony” che cita gli XTC di “Mummer” o “Higher Beams” portatrice di un rinnovamento soul memore degli ultimi Dirty Projectors.
Tanto “Need Some Giants”, un mix di easy rock anni settanta e ambient quanto “One Kind Of Solomon” con la sua progressione beatlesiana – e inserto centrale à la Sgt. Pepper – si possono ascrivere alle cose migliori dei New Pornographers: “In The Morse Code Of The Brake Lights” è tuttavia forte nell’insieme delle parti, con qualche giro a vuoto sì ma anche la lungimiranza che rende il loro percorso ancor oggi stimolante.
69/100
(Matteo Maioli)