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Visions è tornata con una nuova classifica sul decennio: al centro della nostra “playlist cinematografica” oggi ci sono i film sci-fi (di fantascienza). Il genere sicuramente in questi dieci anni ha visto l’affermarsi di nuovi registi che si sono cimentati con tanti franchise storici.
Primo fra tutti è J.J. Abrams che è riuscito a rinnovare, in un sol colpo, due monumenti in qualche modo storici per ogni fan del genere: la trilogia di Star Wars (che si chiuderà in quest’annata) e Star Trek, capace veramente tramite il regista di rilanciarsi con uno storytelling veramente fresco, non a caso in questi mesi si parla di un Tarantino deciso (?) a realizzare un “Pulp Fiction” spaziale targato Star Trek.
Ecco la top 7 di Visions sui film sci-fi del decennio.
1. Arrival
Il film è una perla assoluta e afferma soprattutto il particolare stile narrativo di Ted Chiang, autore del libro da cui è presa la storia di base raccontata nel film. La narrazione della pellicola, nella sua complessità, si svela passo dopo passo e ci mostra un nuovo modo di pensare che seppure assolutamente alieno, riesce a toccare con una profonda intimità l’umanità. Il macro-tema del film è la comunicabilità e il rapporto tra uomo e tempo. Nel film Amy Adams (protagonista della pellicola) è la perfetta sintesi di quell’imperscrutabile mistero che è la comunicazione umana, e non solo.
2. The Martian
Ridley Scott non scherza e potrebbe dominare le classifiche sci-fi di ogni epoca. The Martian è un film fondamentale, anche nella sua incredibile accuratezza scientifica. Il racconto dell’uomo (Matt Demon) abbandonato su Marte è un’epopea di un personaggio che affronta, pur restando a coltivare patate per centinaia di Sol (giorni marziani), un’odissea omerica. Nella grande epica del “Sopravvissuto” c’è sempre spazio per un’ironia tagliante e cosmicamente pungente.
3. Il pirata spaziale: Capitan Harlock
Unico film d’animazione ma che merita veramente una, dieci, cento VISIONi. Harlock è un personaggio che affonda le radici negli anni ’70 ma trova una nuova vita, anzi un senso di profonda e spirituale rinascita, in un lungometraggio che sfrutta al meglio le battagli e gli scontri tra i vascelli spaziali. Il senso profondo del lavoro è imperniato di ecologismo e senso di rinascita: il pirata spaziale è un’icona che merita di essere scoperta sempre di più.
W Harlock.
4. District 9
Un film urgente e chiave per spiegare la poetica e la ricerca alla denuncia sociale di Neil Blomkamp. Il modo di raccontare del sudafricano, lo rende uno dei registi più interessanti della nuova generazione. District 9 è un lavoro che scavalca numerosi confini ed è incredibile nelle scelte, sia estetiche che di trama.
Tutto, oggi, può essere visto in luce anche della coerenza che il regista ha portato avanti anche in “Elysium” e nei suoi ultimi due lavori. L’apartheid, raccontata in salsa aliena, è rivisitata e i rapporti di potere ribaltati: gli alieni ci fanno capire come la storia dell’uomo e dei suoi abusi di potere sarà ancora piena di angoli bui e tempestosi.
5. Snowpiercer
Il futuro distopico e classista dipinto dal film di Bong Joon-Ho è una delle visioni più spaventose e riuscite della fantascienza degli ultimi dieci anni. Un Chris Evans che finalmente non mette lo scudo di Captain America ma si prodiga in una performance arrabbiata e credibile. La rivolta di Spartaco in una chiave ultra-futurista in cui i cambiamenti climatici hanno vinto e in cui la nostra società è rimasta uguale, anche su un treno che ruota continuamente intorno al mondo.
6. Moon
Il racconto di una solitudine spaziale che lacera il tessuto mentale del protagonista. Chissà se in futuro i lavoratori nelle varie periferie del nostro sistema solare subiranno questi soprusi psicologici, per ora possiamo dire che sicuramente il personaggio al centro del film è uno dei più interessanti della filmografia fantascientifica dell’ultimo decennio. Da un punto di vista dello sviluppo psicologico del personaggio il film è una crasi tra Shutter Island e Ad Astra.
7. Attack The Block
Un film atipico e divertente. Si parla di periferie e di inaspettati eroi, tutto in una chiave adolescenziale ma non demenziale o banale. La periferia inglese (londinese per la precisione) è uno scenario perfetto per mettere in scena un disagio sociale che si tramuta in un riscatto, in una lotta silenziosa, marginale e affascinante. Un film probabilmente insospettabile ma incredibilmente funzionale ad un racconto social-fantascientifico.