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In queste settimane tutti sembrano volersi dedicare a pensare, a fermarsi e a concentrarsi su loro stessi. Fanatici dello yoga virtuale e perseveranti nel seguire personal trainer, si abbattono sulle nostre bacheche. Noi allora proviamo a dare un antidoto a questo nulla travestito di noia.
Il Covid 19 sembra avere come conseguenza un calo nell’ascolto di musica, come dimostrano i dati delle piattaforme come Spotify, Deezer e co, e un innalzamento delle vibe che ci portano a fare yoga e a fare dirette Instagram, incredibilmente evitabili.
Forse per ascoltare musica abbiamo bisogno di caos e routine quotidiana, ma sono abbastanza certo che i tanto sbandierati simboli della rinascita, dell’andrà tutto bene è plausibile trovarli più nell’arte che in noi stessi.
Nella top settimanale c’è un pochino questo: la forza e la coerenza di non capire, anche dopo tanto sterile riflettere, niente di noi stessi.
7. Mark Lanegan – Bleed All Over
6. Ben Gibbard in live
Nel mare magno delle dirette su Instagram, You Tube, Facebook, Twitch e co. Qualcuna spicca più di altre ed è capace di rapire, coinvolgere e forse veramente essere un utile strumento della memoria, della riflessione
5. La ricerca di vita dei Dirty Projectors
Il pensiero musicale dei Dirty Projectors ci confonde e ci riporta ad uno stato routinario di caos
4. Le vecchie (nuove) forme di live
Siamo alla ricerca di formule live diverse, ecco allora Pharoah Sanders che si esibisce nel 1982 in un tunnel scuro e abbandonato
3. Tutto in live action
Partendo dal ‘Dancing on the edge of a volcano’ di Alban Berg, la London Simphony Orchestra coniuga in modo nuovo la parola creatività.
2. Tiny Desk (Home) Concert
Soccer Mommy fa il suo Tiny Desk Concert, la serie di NPR ripensa e riadatta il suo celebre format di live ai tempi del Covid-19.
1. Ciao, Stuart
La settimana la chiudiamo purtroppo con la morte di Stuart Gordon e allora cogliamo l’occasione per riscoprire Re-Animator, forse sarà più utile dello yoga e dei video di Bono per dare forza all’Italia.