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Gli MGMT sono una band strana: hanno fatto sfracelli in termini di riscontro di pubblico con il debutto “Oracular Spectacular” (2007) e sono riusciti a mantenere una fan base particolarmente attenta e ricettiva nel tempo, nella quale si deve annoverare il nostro Bachini che ha titolato l’ultimo “Little Dark Age” (2018) di un sonoro 85/100. Ma per me sono la band di “Congratulations” (2010), che il 13 aprile compirà 10 anni: pur subendo il fascino dei singoloni “Time To Pretend” e “Kids” (quest’ultima peraltro meglio la versione potenziata dei Soulwax), il loro lato catchy me li facevano tenere a debita distanza, finché “Congratulations” cambiò tutto.
Si era all’inizio del decennio, e una forma di neopsichedelia si era già incuneata nelle nostre orecchie (leggasi Animal Collective) e sempre più spingeva per emergere. Ciò era, almeno per il sottoscritto, dannatamente eccitante e stimolante. “Congratulations” si inserisce benissimo in quell’humus, con quella psichedelica stramba, quei video allucinati, quell’esplosione di suoni come colori sfaccettati.
Come dimenticarsi il video di “Flash Delirium”, degno di “Society” di Brian Yuzna?
Ma è tutto il complesso a funzionare in “Congratulations”, seppure non facile e soprattutto mondato dalle melodie a presa rapida dell’esordio, risultato dell’esilio volontario nel Sud della California, a Malibu, al fianco di Sonic Boom degli Spacemen 3: verrebbe quasi da definirlo, in certi passaggi, un “progressive psichedelico” perché composito, ricercato, sorprendente, e allo stesso tempo inserito in quel normale epoca hipster fatta di camicine a fiori e magliette a righe (già prima del Covid da questo affresco pareva passato un secolo, ora in logica post-epidemia fa lo stesso effetto di un video degli anni ’50) ben esemplificato dall’esibizione del duo (che nel frattempo era diventato di fatto un gruppo a cinque) al The Late Late Show:
E se il nostro Piero, nella sua bellissima recensione dell’epoca, individua come summa dell’album “Siberian Breaks”, “ideale compendio del contributo dell’allucinato produttore Sonic Boom e summa dell’intera raccolta”, per il sottoscritto, oltre ai due magnifici singoli di cui sopra, la maggiore freschezza è ancor oggi rappresentata nell’episodio forse più semplificato, ovvero “Song For Dan Treacy”:
Buon compleanno, “Congratulations”: sarò in minoranza, ma per me gli MGMT si sono fermati là e quando ascolto brani brutti ma veramente brutti come “In The Afternoon”, uscito lo scorso dicembre, mi viene proprio da pensare che, di converso, si debba proprio fare le congratulazioni a “Congratulations”.
(Paolo Bardelli)