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Durante una quarantena forzata che si prolunga da ormai un mese, rubriche come #tbt assumono tutto un altro significato. Basta sentire parole come “concerto”, “negozio di dischi”, “pubblico” o qualsiasi cosa che ricorda la vita normale di ogni appassionato di musica (e non) per far scattare in noi una forte nostalgia per ciò che attualmente non possiamo rivivere, o non rivedremo mai più. Dal momento che le dirette su Instagram e Facebook di dj e musicisti alla lunga stanno iniziando a stancare ed amplificare un sentimento di angoscia legato alla reclusione (in futuro le assoceremo alla quarantena?), alcuni artisti hanno trovato metodi alternativi per farci risvegliare dal torpore e portarci con la mente altrove nel passato. A due artisti in particolare è dedicato questo salto indietro del giovedì, due realtà che dal punto di vista dell’immaginario collettivo non potrebbero essere più lontane ma che ora, in una tragedia che unisce tutto il mondo, non sono mai state per noi così utili e vicine tra loro.
I primi artisti a cui ci riferiamo sono gli Offlaga Disco Pax. Da ora su Vimeo è disponibile un documentario, finora presente solo in DVD (ormai introvabili) venduti nel merchandising ai concerti. Max Collini, leader degli ODP, sulla pagina Facebook della band spiega così la scelta della pubblicazione: “Il documentario OfflagaDiscoPax Rockumentary, uscito nel 2009 e dedicato al making del nostro secondo album Bachelite diventa completamente disponibile per la prima volta in rete. Girato tra il 2007 e il 2008 dal regista Pierr Nosari testimonia uno dei periodi più importanti del gruppo sia umanamente che creativamente e fu realizzato da Pierr in totale libertà d’azione. Ebbe infatti accesso alle nostre case, alla sala prove, ai concerti di quel periodo e allo studio di registrazione di Bologna, dove lavorammo per circa 40 (quaranta!) giorni alle registrazioni e al mix. Rivederci tredici anni dopo, tutti e tre insieme, in quel periodo irripetibile è una cosa bellissima e commovente e apre uno squarcio significativo su chi e cosa siamo stati anche nel lavoro che di solito non è visibile pubblicamente. Un grazie speciale a Pierr Nosari e a La Società Sintetica, che produsse il documentario, per avere deciso di renderlo disponibile a tutti (all’epoca uscì in Dvd, esaurito ormai da anni) proprio in questo periodo di clausura forzata”.
Il secondo artista che recentemente ha contribuito a portarci altrove nel tempo e nello spazio è Kevin Parker, fresco di pubblicazione nel febbraio 2020 dell’ultimo lavoro a nome Tame Impala. The Slow Rush esce ora in una nuova veste, ribattezzata The Slow Rush In An Imaginary Place. Sì, siamo arrivati a considerare un concerto dal vivo come un posto immaginario: l’operazione nostalgia di Parker è proporre l’album per intero su Youtube, aggiungendo alla registrazione un vociare di pubblico e una qualità sonora da bootleg, come se fossimo nelle retrovie di una sala da concerti gremita a vedere i Tame Impala. Ad occhi chiusi in cameretta, magari con una birra in mano presa dal frigo.
Due gesti che un giorno avremmo visto come “normali”, nella loro bellezza, nel caso del documentario gratis degli Offlaga Disco Pax, o fuori da ogni logica se pensiamo al finto live di Kevin Parker, ma mai come oggi hanno senso e valore. Buon #tbt.
(Stefano D. Ottavio)