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“Quadrilogia” degli stati d’animo è il nuovo EP di Corteccia, gruppo musicale e progetto artistico a trecentosessanta gradi composto da Pietro Puccio e Simone Pirovano.
Pubblicato a distanza di quattro anni dall’album d’esordio omonimo, l’EP rappresenta la prima di tre quadrilogie che andrà a definire il nuovo orizzonte sonoro e visivo di Corteccia.
“Quadrilogia” degli stati d’animo raccoglie dentro di sé quattro brani tematici, ognuno dedicato a un diverso stato emotivo.
L’EP associa sonorità profondamente contemporanee a progressioni vicine agli anni Sessanta, mescolando pianoforte, voce, batteria e strumentazioni digitali. Un insieme che non si esaurisce nell’ascolto: le tonalità calde generate dalla commistione di analogico ed elettronico, gli impasti vocali e le ritmiche asciutte traspongono visivamente la concretezza e la matericità dei suoni. Anche i testi, ricchi di metafore e di suggestioni visive, costruiscono situazioni e atmosfere, più che narrazioni sequenziali.
Queste le 7 ispirazioni di “Quadrilogia”
1. La casualità
La prima ispirazione è stata la casualità. La casualità è sempre un elemento importante perché apre infinite possibilità espressive. Sempre.
Ad esempio: un accordo sentito per caso mentre si passa davanti ad un appartamento (quando ancora si poteva camminare liberamente), un suono di lavori in corso che si armonizza con il suono casuale di qualcos’altro nella città, e che nella testa, all’improvviso, produce un’armonia.
Può sembrare strano, ma succede e quasi mai sono melodie o strutture armoniche associate a uno strumento preciso. Lo strumento arriva sempre dopo.
2. Gli ascolti
Alle volte succede che un’amica o amico ti faccia ascoltare qualcosa che non conoscevi (ce ne sono tantissime di cose sconosciute fortunatamente) e che per qualche strano motivo è esattamente ciò di cui c’era bisogno. Ad esempio il pezzo “Oasi” è stato scritto con molta leggerezza, senza pensare se fosse contemporaneo, ricercato o meno, dopo che un’amica aveva mandato una canzone di Laura Marling; una cantante che per alcuni aspetti sembra venire dalla west coast americana degli anni 70 e che in quel dato momento si è rivelata un ascolto necessario: Oasi si è affacciata immediatamente, dopo qualche ora, con una progressione di accordi ariosa e di leggerezza necessaria.
3. Il titolo
Fare un intero album ci sembrava fuori tempo: chi si compra un intero album? Chi lo ascolta, oggi? Non lo sappiamo.
E così è venuta l’idea di creare gruppi di quattro pezzi, da fare uscire in tre diversi momenti dell’anno.
E come si chiamerà la prima quadrilogia? Oasi è stato il pezzo scritto per ultimo ma il primo messo nella scaletta per immediatezza e per tema, perché parla di stati d’animo e il pezzo che ha ispirato il tema generale di tutto l’EP.
E gli altri pezzi di cosa parlano? Di stati d’animo.
Sempre di stati d’animo. Non poteva quindi chiamarsi in un altro modo: Quadrilogia degli stati d’animo.
4. Crolli
Ci sono momenti in cui si accumulano tali e tante cose che ad un certo punto i corpi rispondono per noi e dicono: STOP.
Ecco, dopo questo stop, c’è una specie di risurrezione e chi sa ascoltarla può trarne beneficio.
I crolli sono di grande ispirazione perché, come una vecchia cantina piena zeppa di materiale male assortito, diventano invece officine, laboratori, luoghi di creazione senza freni.
5. Poesia
La poesia ci ha sempre ispirato perché è il modo più potente di esprimere un pensiero. Chi la pratica ha naturalmente il proprio modo di usarla per cui non esiste una forma unica di scrittura e di certo la nostra non è lineare e neppure narrativa, ma piuttosto è una scrittura suggestiva, che stimola situazioni mentali; è molto visiva e da questo partiamo sempre come ispirazione per i nostri video: una frase o anche solo una parola.
Tra gli autori che più abbiamo nel cuore c’è sicuramente Giancarlo Majorino, Roberto Roversi, Wisława Szymborska, Lucio Dalla, Mariangela Gualtieri. Probabilmente non assomigliamo a nessuno di loro, ma di certo li portiamo con noi. Sempre
6. 2
Il fatto di essere in due (due persone particolarmente complesse, per carità) semplifica il dialogo ed è facile scambiarsi idee e ispirazioni anche perché c’è molta fiducia reciproca e rispetto per il lavoro e le proposte dell’altro. Quando il sistema è semplificato, le idee, le ispirazioni, la creatività, tutto viaggia più facilmente.
7. I luoghi
Per registrare la Quadrilogia non volevamo chiuderci in sala di registrazione. O almeno, non solo.
Infatti gran parte del materiale di partenza lo abbiamo ripreso nella sala posa di un’agenzia di comunicazione, Zampediverse, in Brianza.
Abbiamo allestito uno studio mobile (con il fondamentale supporto di Lorenzo Caperchi che ci ha aiutato anche nella produzione dell’EP) e il fatto di non avere rigidità tecniche particolari, ci ha permesso di muoverci piuttosto liberamente.
Il prossimo disco sicuramente lo registreremo in modo ancora più inusuale; basta dire che si chiamerà: Quadrilogia delle distanze. Forse sarà uno studio diffuso su diverse città…