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Gli algoritmi di piattaforme come Youtube creano spesso trame e collegamenti a cui non riusciamo a dare una spiegazione: capita quindi di cercare la ricetta per fare il pane in casa e ritrovarsi a guardare personaggi discutibili che riescono a mangiare in un’ora quello che un essere umano consuma di solito in una settimana. Di recente Youtube ha pensato di suggerire al mio account la visione di concerti registrati dal vivo, pubblicati negli anni e rimasti in archivio pronti per essere recuperati. Per dare una sorta di palliativo a noi che non vediamo l’ora di poter tornare ad assistere a un concerto, un’idea può essere proprio quella di frugare tra i cassetti di Internet più nascosti per assistere, seppure da casa nostra e in solitudine, a eventi del passato che ci siamo persi per i motivi più disparati.
Il documentario Beastie Boys Story, raccontato da Marco Bachini nella sua top 7 dedicata al trio di New York, ha riportato alla memoria aneddoti, canzoni, occasioni riguardanti il gruppo e la loro storia. Il mio aneddoto legato a loro tratta proprio della casualità organizzata dell’algoritmo di Youtube che ha deciso anni fa di suggerirmi, quando li avevo solo sentiti nominare, il loro concerto a Glasgow del 3 maggio 1999, al tempo trasmesso su Mtv in versione ridotta e ancora oggi disponibile sulla piattaforma di streaming.
Pur non conoscendo una canzone del gruppo, rimasi stregato dall’energia e dalla capacità di catturare il pubblico con il loro crossover unico tra hip-hop e punk. La setlist del concerto è un bignami dei Beastie Boys, dai collage di sample più arditi ai brani dritti e veloci come Heart Attack Man o Time For Livin’: con la sola esclusione delle origini scanzonate e caciarone di Licensed to Ill, il concerto di Glasgow rappresenta un ottimo punto di partenza per chi volesse comprendere il fenomeno Beastie Boys fino a Hello Nasty. Proprio quest’ultimo disco è il primo che vede la collaborazione di Mix Master Mike, presente sul palco quella sera del 3 maggio da grande protagonista con le sue tecniche da dj pluripremiato.
Il video del concerto disponibile su Youtube mostra solo 50 minuti, tagliuzzando qua e là alcuni pezzi, restituendoci quindi un report incompleto dell’esperienza di quella sera. Eppure quei 50 minuti dalla qualità video discutibile, pubblicati sulla piattaforma ormai nove anni fa, continuano ancora oggi a emozionare persone che tornano lì, al miglior concerto a cui non hanno mai assistito, per lasciare un commento estasiato dall’energia di questo incredibile trio di rapper bianchi di New York.
(Matteo Bordone)