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La rivolta e lo scazzo. Un modo sempre attuale di condannare un sistema che non ci rappresenta.
In pochissime parole, il rock’n’roll.
L’insolenza e l’insoddisfazione che invece di sedersi in un apatico “dito puntato-culo parato” imbraccia un paio di strumenti e fa quel che può. Far sentire una voce. Può sembrare ovvio, dopo anni e anni di tre accordi e via, ma è ancora il modo più veloce e reazionario che io conosca.
Qui, alcuni membri dei Booji Boys, affilano le lame ma non dimenticano di indossare gli occhiali da sole.
Punk-rock tiratissimo e viscerale, la maggior parte dei brani sotto i due minuti, approccio lo-fi, chitarre lancinanti ma melodie ben presenti.
Chiude il disco la strascicata “Mark’s Blues”, slacker-song che profuma di birra rovesciata sulla sabbia.
Apre il disco “I Wanna Piss in the Face of the World”. Dichiarazione d’intenti, che, a conti fatti, è anche una dichiarazione d’amore a questo mondo.
Che va sempre più alla deriva, possiamo farci ben poco, se non amplificare la nostra voce per mezzo di qualche chitarra rumorosa.
70/100
(Nicola Guerra)