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Le emozionanti performance di Lorenzo Senni che ha vandalizzato lo strumento di un pianista che reinterpretava in chiave classica le sue tracce. Le tinte rosse di Bienoise che hanno inondato il Teatro Carignano in una sonorizzazione di uno dei brani simbolo dei frequentatori del festival (quello che accompagna i cambi palco), l’avanguardia di MANA (+ Nicole Neidert) e Caterina Barbieri, l’assedio audiovisuale di SPIME.IM e la nuova dissacrante esibizione dei Ninos Du Brasil.
Siamo stati bombardati da esibizioni in streaming negli ultimi complicatissimi mesi per la musica dal vivo (e per il clubbing), ma mentre spediamo e confidiamo in un ritorno alla normalità, come sempre è la qualità (in tutti i sensi) a fare la differenza. Senza il bisogno di scomodare nomi internazionali.
In un anno drammatico per il mondo, e per il mondo culturale, C0C ‘The Festival As A Performance’ ha esaltato l’essenza stessa di Club To Club: ricerca estetica, avanguardia musicale, indipendenza culturale, coinvolgimento di una community nazionale e internazionale.
L’Associazione Culturale Xplosiva, ideatrice del progetto, ha saputo trasformarsi da organizzatrice di grandi eventi live a broadcaster, dando vita a un Festival di performance inedite in spazi iconici di Torino. In piena zona rossa, a pochissime ore dal nuovo DPCM, C0C ha cercato di rispondere al caos di questi tempi incerti, creando un tempo e uno spazio felici per l’arte, a supporto delle scene e community locali. Inaspettatamente ha fatto anche di più totalizzando più di 49,000 visualizzazioni nelle sole 72 ore di svolgimento del Festival per gli eventi in programma (da giovedì sera a domenica), con una prevalenza di spettatori in diretta, collegati da più di 50 nazioni (con una maggioranza rilevante di pubblico italiano), numero che è destinato ad aumentare nelle prossime settimane.
Il Festival ha saputo reinventarsi, grazie a un gesto artistico fortemente simbolico, che ha cercato di superare i limiti dello streaming. Artisti visionari hanno dato vita a performance che crediamo rimarranno nel tempo. Ricorderemo a lungo il Teatro Carignano vuoto, monocromo rosso sangue, sonorizzato da Bienoise; il vandalismo artistico di Lorenzo Senni & Daniel Sansavini; la performance sempre in bilico tra utopia e distopia di Caterina Barbieri & Ruben Spini; l’assalto sensoriale di SPIME. IM; i dormienti Ninos Du Brasil che sognano felici assembramenti; le meditazioni sulla relazione tra musica e scultura di Mana & Nicole Neidert. Ancora ascoltabili, tramite i QR code presenti sui 4 totem a Porta Palazzo, le composizioni originali per Suoni d’Artista a cura di Artetetra, un’installazione sonora fruibile pubblicamente però in questo caso in assenza dell’artista. C0C si concluderà definitivamente con il progetto “We Call It Avant—Pop” alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, alla prima data utile di riapertura dei musei. Inoltre, C0C approderà a Lunetta, una piccola borgata nel comune di Mombarcaro risalente al XVII secolo. Insieme al progetto Lunetta11, Club To Club darà vita a un percorso annuale con l’intento di realizzare nel 2021 una soundscape diffusa nel territorio dell’Alta Langa. Nei giorni di C0C è stata anche finalmente pubblicata la traccia più iconica dei venti anni di storia del Festival: ‘To Be Banned From Rome’ di Bienoise. Su Bandcamp è disponibile il pre—order del vinile, mentre la traccia è disponibile in tutti i digital store: clubtoclub.it/release ‘TBBFR’ segna la prima uscita della nuova etichetta discografica di C2C Festival.
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