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“Rossana” è il secondo LP di Francesco Perissi XO, polistrumentista e produttore fiorentino. Decido di recuperare questo disco, uscito ormai da qualche mese, in quanto ascolto dopo ascolto non solo non è passato l’entusiasmo per le tracce in questo contenute (e che, nel mio piccolo, ho voluto ‘premiare’ con una presenza nelle mie segnalazioni dei dischi del 2020) ma è riuscito addirittura ad accrescersi.
Strutturato come un concept album “Rossana” racconta il processo di elaborazione del lutto di una persona cara venuta a mancare, attraverso una personalissima traduzione musicale delle cinque fasi individuate dalla psichiatra svizzera Elisabeth Kübler-Ross: negazione, rabbia, patteggiamento, depressione, accettazione. All’interno del disco, ognuna di queste viene affrontata da un dittico di brani, utili tanto per una ‘esplorazione’ della tematica quanto come elemento narrativo grazie al quale raggiungere, lentamente, una catarsi. (e sì, conosco i rischi che si usano utilizzando paroloni quali catarsi)
I dieci episodi del disco affrontano un percorso musicale molto variegato: dalle iniziali “Beauty” e “Wordless” con il loro lento introdurci al viaggio, passiamo da un ‘lato A’ dalle tinte scure e post-metal a un “lato B” che rappresenta la parte più puramente elettronica ed emozionale della pubblicazione.
Serve un po’ di tempo -un’ora- e un po’ di concentrazione per poter fruire al meglio di questo lavoro di Perissi ma oh, è un album, e per quanto il format possa sembrare quasi fuori moda al giorno d’oggi ne vale la pena. Questo perchè, con il suo procedere continui da uno stile più harsh a uno più melodico, dominato da linee vocali e sintetizzatori con i quali affrontare prima una fase di conflitto interiore per poi sfociare nella vera e propria catarsi. La traccia finale “Soul” rappresenta proprio il momento in cui autore e ascoltatore trovano finalmente la pace interiore, in un climax che riassume in sè stesso il viaggio compiuto durante l’ascolto complessivo.
Prendetevi dunque il lusso di ascoltare questo album, prendendo i vostri tempi e spazi. Anche perchè, probabilmente, se “Rossana” fosse stato pubblicato da qualche nome più patinato della scena elettronica sono sicuro che sarebbe stato acclamato tra i dischi da non perdere del 2020, mentre qui ci troviamo davanti a una vera perla dell’underground italiano.
82/100
(Matteo Mannocci)