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Chi scrive ha sempre riconosciuto in Guido Maria Grillo una delle voci più belle del panorama indie italiano.
Da qualche anno, Grillo ha iniziato un percorso di riscoperta prima del pop e poi della canzone colta con solo pianoforte ed archi, e ora approda davvero in un territorio che – a mio sommesso avviso – è straordinario, tra le sue origini salernitane (lui che è trapiantato a Parma) e una canzone d’autore come se Jeff Buckley fosse nato, appunto, a Salerno. Riprende il dialetto delle sue terre e il risultato è unico, assomigliando in maniera strabiliante a quello che ha fatto Tamino, belga di origini egiziane che ha ripreso appunto la lezione di Buckley unendola alla sensibilità di suo nonno, una stella della canzone da film egiziana.
Il risultato di Grillo è similare, perché a chi non è del territorio il suo cantato potrebbe essere – senza badarci troppo – napoletano, inglese o egiziano.
Anche il video è particolare, perché mostra un Guido Maria Grillo alle prese con un ballo solitario personale come quello di Thom Yorke in “Lotus Flower”.
“A chi tene ‘o core” anticipa l’Ep che sarà pubblicato a marzo 2021. Secondo il comunicato stampa: “si tratta di un’esortazione ad affrontare le difficoltà con coraggio e determinazione (cit. trad. “chi non ha cuore vive senza vita e muore senza nome”), ad adottare una forma di Resistenza attiva, individuale e collettiva, alle avversità, con prospettiva di sopravvivenza e rinascita, tanto più necessaria in questo tempo di affanno globale”.
Il videoclip è interamente girato nei territori di Riace, Stignano e Caulonia, comuni della cosiddetta Costa dei Gelsomini, affacciata sul Mar Jonio, in provincia di Reggio Calabria. Luoghi che sono ancora oggi teatri di sbarchi anonimi di viaggiatori speranzosi che approdano sulle coste sud dell’Europa, provenienti da Nordafrica e Medio Oriente. Riace è noto nel mondo per le sue politiche di accoglienza ed integrazione e per aver dato vita ad un modello in grado di offrire una nuova prospettiva di gestione del fenomeno migratorio. Mimmo Lucano, cioè colui che lo ha ideato, allora Sindaco di un Comune di soli duemila abitanti, si è guadagnato un posto tra i 50 leader più influenti al mondo secondo la rivista Fortune, nel 2016.
Ah, last but not least, una nota biografica: Guido Maria Grillo è pronipote di Totò ed è stato immerso nell’arte fin da piccolo (nella casa materna, della famiglia De Curtis), essendo cresciuto ascoltando Tenco, Jeff Buckley, la grande canzone napoletana, Fabrizio De Andrè (a cui ha dedicato la sua tesi di laurea in Filosofia).
Tutto ha un senso, no?
(Paolo Bardelli)
foto in home Jacopo Emiliani fornita per motivi promozionali