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Negli ultimi mesi si è assistito alla vendita a caro, carissimo prezzo, dei cataloghi di diversi ‘signori’ della musica.
Bob Dylan e Neil Young sono i più famosi, il primo con un accordo stimato tra i 300 e i 400 milioni di dollari ha ceduto l’intero catalogo, circa 6000 canzoni, alla Universal Publishing e il secondo ne ha date via il 50%, al fondo Hipgnosis Songs. Canzoni di cui i nuovi padroni potranno farne quello che vogliono (spot, videogiochi, campagne di ogni tipo…) senza chiedere nulla agli autori.
“Ma perchè?” ci si chiede e soprattutto da loro, ultrasettantenni agiati, non certo bisognosi di questi soldi. Certo con un anno ‘buco’ e forse diversi altri da live performance può essere stato un incentivo a farlo, ma era necessario?
Le teorie sono diverse: alcuni insistono sull’aspetto fiscale, altri sul fatto che si siano assicurati un piano pensionistico e un buon fondo per i “relatives” (Dylan ha qualcosa come 16 nipoti e almeno 2 mogli) ma la teoria che mi piace di più è quella che sostiene che ormai con la musica si guadagna solo con i live. Con i cd, lo streaming (tra parentesi a Dylan questo ‘guadagno’ è rimasto) non si ha una vera rendita e allora perchè non monetizzare?
Negli anni scorsi altri li avevano preceduti come David Crosby che dichiarò “Non posso più lavorare, lo streaming ruba i miei soldi, ho famiglia e un mutuo da pagare, è l’unica opzione che mi resta. Lo streaming non ci paga e il Covid ha bloccato ogni concerto dal vivo. Se potessimo essere pagati per i dischi e per suonare dal vivo, nessuno di noi venderebbe il suo catalogo di canzoni” o la cantante dei Fleetwood Mac, Steve Nicks, che aveva firmato per circa 100 milioni di dollari, che a confronto l’affare di Dylan, che ha ceduto almeno 10 volte il numero di brani, sembra nulla.
Altri lo faranno o cederanno ad affari più convenienti come dopo anni e anni di resistenze Bruce Springsteen ha ceduto alla tentazione di girare uno spot (molto bello) per la Jeep, d’altronde con l’età avanza, la prospettiva di esibirsi sempre meno concreta, insomma “It’s not dark yet, but it’s getting there” .