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Non hanno ancora avuto la possibilità di cimentarsi con un album vero e proprio, ma oramai dal 2018 hanno sfornato una decina di canzoni, tra singoli ed EP. E la loro nuova “Travel Guide” è di uno splendore che oramai bisogna guardare a questi cinque ragazzi londinesi come una nuova promessa del pop-rock in salsa Union Jack.
Stiamo parlando dei Junodream, band nata sotto la congiunzione astrale dei Pink Floyd (il loro nome è ispirato alla b-side “Julia Dream”) con passione smisurata per Radiohead e in generale dream pop e brit pop in voga nei ’90. “Travel Guide” è di una delicatezza psichedelica elevata ed Ed Vyvyan mostra anche un cantato un po’ morrisseyano; ma la bellezza del pezzo è data soprattutto dal crescendo di intensità da metà canzone in poi, un climax imparato solo dai migliori.
Quello che colpisce, e che non è facile da trovare in giro, è una facilità compositiva che unisce una ricercatezza d’arrangiamento a una facilità pop, senza considerare una complessità strumentale generale che anche il precedente singolo di gennaio 2021, “Eden Burns”.
I Junodream sono Ed Vyvyan (voce), Dougal Gray (chitarra), Tom Rea (chitarra), Will Ryder (basso) e Jake Gidley (batteria) e ovviamente consigliato è di riprendere fuori anche i singoli dal 2018 al 2020, in particolare quella “Galactica” che ha sì un po’ troppo vicinanza con “Karma Police” in svolgimento Lennon, ma pare comunque una gran canzone.
Personalmente ripongo grandi aspettative nei Junodream e spero che inizino a sgomitare molto forte con un album di quelli memorabili per aprire un’altra, ennesima, stagione del brit pop, che ci faccia dimenticare per un po’ i ’60 e i ’90.
(Paolo Bardelli)