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Giuda, Covo Club di Bologna, 1 Giugno 2021
Non poteva cominciare meglio la bella stagione. Che si prevede ricca di live allo storico Covo Club di viale Zagabria a Bologna, con Gazebo Penguins, Emma Nolde, Nicolò Carnesi, Max Collini e “Quando Tutto Diventò Blu” di Alessandro Baronciani solo per quanto riguarda il mese di giugno.
La formula innanzitutto è di quelle vincenti: un locale all’aperto – il Cortile del Casalone – dalle tante sfaccettature, Dj Set glam/indie/punk dalle 19 e dopo il concerto, angolo bar e ristoro, il merch di un’etichetta amica come la Wild Honey. E la gente: fantastica ed entusiasta. Con l’imposizione delle sedute che ci si augura verrà a cadere in spazi così organizzati. Citando una battuta dell’amico Stefano di Glamorama, “Se si sta in piedi sugli autobus…” Ecco, con i Giuda ti devono incatenare per stare fermo. Un’esibizione adrenalinica, senza respiro, di Les Paul graffianti e chorus da stadio.
Apre le danze “Overdrive”, dall’album “E.V.A.” uscito due anni fa per Rise Above Records, con i riffoni killer di Lorenzo Moretti e Michele Malagnini che si inseguono e qualche tocco di synth del frontman Tenda: perfetta per scaldare l’ambiente, che prende fuoco con “Back Home”, mix di Sex Pistols e garage rock alla Hives. “Coming Back To You” – primo ripescaggio dall’esordio “Racey Roller” del 2010 (celebrato con un box di sette pollici) – è una discesa vertiginosa nell’universo musicale di T-Rex e New York Dolls, mentre “Maybe It’s All Over Now” del 2013 (retro di “Wild Tiger Woman”) lancia un proposito da urlare al cielo, che tutto ritorni alla normalità. Segue un medley con la viziosa “Get It Over”, “Space Walk” cantata all’unisono dalla band e “Watch Your Step” che menziona apertamente “Watcha Gonna Do About It”, pezzo di debutto degli Small Faces nel 1965.
“Born Under A Bad Sign” sposta l’asse sul power-pop di Buzzcocks e Undertones ma sempre con unghiate hard, come dimostra il call and response di “You’ve Got The Power venato di Sweet…è poi la volta del rock’n’roll ad alto voltaggio di “Let’s Do It Again”, per il sottoscritto il loro disco migliore: in “Get On The Line” (ricordate gli X di “Los Angeles”?), “Teenage Rebel”, “Hey Hey” con un Tenda incontenibile emerge la grandezza della formazione romana. “Number 10” è un altro classico da “Racey Roller”, laddove “Interplanetary Craft” da “E.V.A.” aggiorna il loro suono di elementi funk e spaziali. Dopo una breve pausa c’è spazio per “Hold Me Tight”, ballad in stile Elvis interpretata da Lorenzo e finalmente una magnifica “Wild Tiger Woman” salutata dal tripudio generale e la corsa di piccoli fan mascherati sotto il palco. Con “Bonehead Waltz” – da “Speaks No Evil”, nel tour del quale li intervistò la nostra Monica – scende in campo anche la versatilità dei Giuda, con i cambi di tempo e sonorità in anticipo su un certo rock che sta venendo fuori dall’Australia, tanto dei King Gizzard & The Lizard Wizard che di A.Swayze and The Ghosts.
“Roll On” chiude una serata meravigliosa, la prima di tante per il Covo e l’estate dei live in Italia.
(Matteo Maioli)