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Prendo la musica del 2021 con un certo disagio perché a fronte di un’evidente accuratezza di ciò che viene pubblicato, fatico ad emozionarmi sulle note delle robe nuove. Perché fin qui la musica del 2021 è bella ma non ci vivrei. È ordinata, spesso imponente, maestosa, molto tecnica e un filo prevedibile, anche nelle sue manifestazioni “alte”. Però sono fortunato perché la settimana in cui “gestisco” questa rubrica è una settimana transitoria, scombinata, pazzerella. Finalmente.
7. Il David di N.A.I.P.
Nessun Artista In Particolare fa questa cosa irritante che entra in testa (e nelle gambe) nonostante ogni sincera opposizione uno possa tentare. Ma la chicca è Fabio Nirta che nel video interpreta in modo convincente niente meno che il David di cui qui si parla.
6. Populous e le acque calme.
“Stasi” è il nuovo album di Andrea Mangia. Sembra un lavoro meditativo dopo “W” che era colorato, cantato e rappresentato al femminile. Intanto io, dai e dai, ho imparato in che punto mettere il dittongo “OU” nel nome e non è poco.
5. Cold Cave in sette passi.
Esce anche “Fate in Seven Lessons” che è un sette tracce. Un EP lungo, un album corto, un ritorno graditissimo. In “Happy Birthday Black Star” manca solo la voce di Robert Smith.
4. Dean Blunt, il sequel.
Dean Blunt pubblica un po’ a sorpresa “Black Metal 2”. L’intento di questo titolo un po’ furbo è di riconnettersi al lavoro di maggior successo del musicista inglese. Qui sotto c’è “NIL BY MOUTH” .
3. Deafheaven in heaven.
Ecco i Deafheaven sorprendentemente morbidi. Tra gli Smiths, gli anni novanta e aloni dream pop. Non me l’aspettavo ed è molto bello farsi disorientare così. S’intitola “Great Mass Of Color” e a questo punto sarà interessante vedere che piega prenderà il nuovo disco.
2. Nai Palm e gli Hiatus Kaiyote.
Nostra copertina australiana del mese di giugno. “Mood Valiant” è il titolo del nuovo album, ormai alle porte. Quella qui sotto è “Chivalry Is Not Dead”, soul jazzato che la leader fa esplodere nel ritornello.
1. The Goon Sax di prepotenza.
Ecco, ci siamo. La canzone killer che odora di instant classic. Sembrava non arrivare da troppo tempo e “Psychic” ha il suono di un pallone in rete verso il 75′ minuto sullo zero a zero. Leggera, per l’amor di Dio, ma ispiratissima.
*immagine in evidenza dal sito sky.it