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La musica nella musica, autori di grandi canzoni pop che parlano nei propri brani di altri grandi compositori: nel 1974 Paul Williams con “Nilsson sings Newman” ci ricorda perché Harry Nilsson nel 1970 abbia deciso di pubblicare un album reinterpretando alcune canzoni di Randy Newman. L’attore, autore, musicista e cantante americano, memore del tempo passato con Nilsson che gli suonava Newman, scrive un pezzo che più nilssoniano non si può e, se non bastassero le musiche composte da lui per il depalmiano “Il Fantasma del Palcoscenico” (1974), ci fa capire quanto il pop sia in fondo solo un gioco di rimandi. “Mi suonava tutto quello che Randy Newman aveva registrato fino a quel momento. ‘C’è un autore, Paulie, c’è un autore!’. Penso che Randy sia rimasto il suo compositore americano preferito per tutta la vita. Ho scritto una breve canzone su di loro chiamata ‘Nilsson sings Newman’ “, racconta Williams parlando di Nilsson e del brano all’Huffpost nel luglio 2007 e a Songfacts rivela sempre nello stesso anno, “amavo Harry ma ogni volta che provavo a dire a Harry quanto amavo le sue canzoni, mi diceva sempre, ‘no, senti qui il grande autore’ e mi suonava Randy Newman, che anch’io amavo. Così Kenny e io abbiamo scritto questa piccola canzone ‘Do you love me, babe, do you love me not? Let’s decide in the morning, not now. Boy, you don’t like Shuman, or Randy Newman, Nilsson ain’t your cup of tea. You think Van Heusen is a shirt worth choosin’, but you’re still undecided ‘bout me. Bo-wo do you love me, babe, do you love me not, let’s decide in the morning, not now’ “.
(Monica Mazzoli)