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Esce oggi via Columbia il nuovo album di Leon Bridges, Gold-Diggers Sound. Il nuovo lavoro segue la collaborazione coi Khruangbin uscita l’anno scorso e il suo secondo album, Good Thing, uscito nel 2018.
Anche il nuovo lavoro è una patinata ma riuscita riflessione sulle influenze che intercorrono tra pop e soul contemporanei. Un suono caldo e curato, cifra stilistica di Bridges sin dall’esordio Coming Home (2015), incontra ammiccamenti ad alcuni mostri sacri contemporanei (su tutti Frank Ocean) e strizza anche l’occhio a certi ritmi e produzioni hip-hop. È un lavoro coeso, in piena linea col percorso artistico di Bridges, non rivoluzionario ma niente affatto scontato, con episodi particolarmente godibili (“Born Again”, “Don’t Worry” e “Steam” su tutti).