Share This Article
Ci sono dei libri che, per l’argomento trattato, i nomi degli autori coinvolti e lo spessore artistico, rappresentano dei veri e propri eventi editoriali e Bowie: Stardust, Rayguns, & Moonage Daydreams è sicuramente uno di essi. Pubblicato dalla Panini in una robusta edizione cartonata, impreziosita da una prefazione di Neil Gaiman e da un case in pvc trasparente come sovra-copertina dal notevole impatto visivo (in cui sono raffigurati i due volti di Ziggy Stardust), la biografia di David Bowie è un’opera complessa e per certi versi mastodontica nel suo esercizio di sintesi e rappresentazione di un vasto materiale storico, frutto di una lunga e approfondita ricerca.
Scritto e disegnato da Michael Allred insieme allo sceneggiatore Steve Horton, questa graphic novel racconta il percorso esistenziale di Bowie nella sua ricerca stilistica e musicale, con le sue intuizioni sonore, le collaborazioni e gli amici, i passi avanti e le delusioni fino ad arrivare alla creazione del suo universo, con la nota galleria di personaggi che furono da subito simbolo di un’intera epoca. La narrazione si estende anche a una cronaca dell’Inghilterra degli anni ’60 e ’70, descrivendo un periodo irripetibile di grande fermento creativo e di evoluzione dei costumi, con un’immersione del lettore nelle atmosfere Pop, acriliche e sperimentali della British Invasion.
La struttura del racconto è impostata in maniera cinematografica e costituita da una moltitudine sequenziale di flashback che compongono lunghi capitoli corali. Essi sono inframmezzati da singole splashpage incentrate sul celebre discorso che Bowie fece a sorpresa durante il concerto nel teatro Hammersmith Odeon di Londra nel 1973, con l’addio al suo celebre personaggio/alterego Ziggy Stardust, che chiuse di fatto quella fase della sua carriera. Un evento importantissimo per i fan del Duca Bianco al quale Allred dà il giusto peso celebrativo, inserendolo nella struttura della graphic novel come leitmotiv ricorrente che, in quanto tale, funge non solo da apertura della storia ma anche da tema conduttore, scandendo i passaggi narrativi da un periodo all’altro nella vita dell’artista con la progressiva ricostruzione degli eventi che portarono a quel concerto.
Allred lavora diligentemente nel mettere in fila gli avvenimenti, partendo dal 1962 e proseguendo con una narrazione compressa e affollata di episodi, personaggi e microstorie che, anche se rende poco fluida la lettura, risulta assolutamente necessaria per abbracciare la totalità dei movimenti artistici, delle mode e delle influenze che Bowie assorbì nel processo evolutivo della sua musica. A cercare il pelo nell’uovo, si riscontra durante la lettura come il lavoro dell’autore di Madman sia incentrato sul proporre le fasi più importanti della vita artistica del cantante facendo a meno di qualsiasi riflessione critica, artistica o emozionale. Da questo punto di vista l’opera potrebbe apparire “fredda”, non aggiungendo nulla di più di quanto raccontato in altre biografie e tradendo l’amore di un fan quale è Allred che preferisce attenersi alla cronaca dei fatti, senza esprimere alcuna lettura personale su ciò che racconta: una scelta precisa in favore di un approccio cronologico scrupoloso ma senza alcuna amplificazione emotiva. D’altronde è anche vero che l’opera di ricostruzione è così mastodontica (considerando i molteplici aspetti del periodo storico) da non lasciare molto margine all’analisi e all’osservazione personali.
Per quanto riguarda invece la realizzazione grafica dell’opera, la ricercatezza Pop e la pulizia del tratto di Allred non solo si sposano perfettamente con ciò che racconta ma si coniugano con una cura del dettaglio mai vista fino ad ora nel suo lavoro, con tavole dal forte contenuto metaforico e vignette di ispirazione e impostazione fotografica. Tutto ciò rende questa biografia illustrata ariosa e psichedelica, grazie anche ad una calibratissima gestione dello spazio all’interno di ogni tavola, sfruttando al massimo le regole di progressione narrativa con illustrazioni pulsanti che si avvicendano e si sovrappongono tra loro aprendosi agli occhi del lettore. La gabbia delle vignette viene rimodulata pagina dopo pagina grazie ad intuizioni visive che costituiscono uno Zibaldone di situazioni ed atmosfere appartenenti ad un’epoca iconica certamente non facile da riassumere nei suoi elementi più caratterizzanti, sia da un punto di vista umano che artistico, sia di costume che di rottura sociale. Infine, come sempre, una parte importante della resa grafica del lavoro di Allred si deve anche a Laura Allred, colorista e sua collaboratrice storica (nonché consorte), che lavora con tonalità cromatiche delicate e pulite, caratterizzate da sfumature tenui che aggiungono alle tavole un’aura vintage come quelle di vecchie fotografie che lasciano nel lettore un forte sapore di reminiscenza di periodi storici ormai lontani.
Abbiamo parlato di:
Bowie: Stardust, Rayguns, & Moonage Daydreams
Michael Allred, Steve Horton, Laura Allred
Traduzione di Luigi Mutti
Panini Comics, 2020
160 pagine, cartonato a colori, con case in pvc – € 24.00
ISBN: 9788891273093
Lo Spazio Bianco è una rivista online, amatoriale e indipendente, dedicata a informazione, critica e divulgazione del fumetto, attiva dal 2002. Le ragioni della collaborazione tra Kalporz e Lo Spazio Bianco puoi leggerle qui