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Festeggiamo il 30ennale di “Screamadelica” dei Primal Scream con un pezzo di ricordo dell’album e uno sul doppio cd e dvd live del 2011.
Il 1991 è stato a posteriori uno degli anni più prolifici del rock, forse secondo solo a quel fantomatico 1967 e alla sua Summer Of Love. Qualcuno non esita nemmeno a definire quella del ’91 proprio come una seconda Summer Of Love, che all’LSD e ai festival di rock psichedelico, sostituisce l’ecstasy, la musica house e tecno, la rave culture. “Screamadelica” dei Primal Scream è uno quegli album che arrivano a rappresentare a pieno lo zeitgeist di un epoca, che escono al posto gusto nel momento giusto e, come se fosse stato necessario ribadirlo ufficialmente, non fanno che gettare un ponte tra queste due generazioni, quella degli hippies e quella dei raver. Quello della sua nascita è un caso quasi fortuito: una band di rockers incalliti, in fissa con gli MC5, armati di giubbotti di pelle e amplificatori Marshall messi a tutto volume, si fanno remixare un brano, quasi per gioco, da uno dei DJ più in voga nei club inglesi dell’epoca, Andrew Weatherall (vero deus ex machina di tutta l’operazione), così che la loro rollingstoniana I’m Losing More Than I’ll Ever Have diventa la celeberrima Loaded. Il successo del singolo porterà la band a pensare ad un album ottenuto sostanzialmente rielaborando e remixando piccole idee di base da “rock band” in vere e proprie mini-sinfonie elettroniche. Si tratta però di un lavoro ben strutturato, che alterna momenti ballabili a momenti di introspezione e sospensione psichedelica creando una sequenza che ricalca quella dei migliori concept album dei sixties. Riascoltarlo dopo 30 anni, in questo modo segnato da continue lotte per i per i più futili motivi, non può che farci bene. C’è stato un tempo dove tutto quello che volevamo era “come together as one”. Una assoluta e totale empatia.
Quando si pensa ad un album come Screamadelica viene subito in mente un lavoro frutto di certosine operazioni in studio come l’uso maniacale dei campionatori, dei loop ritmici, dei suoni sintetici. Eppure nel 2010, in occasione dell’approssimarsi del ventennale, i Primal Scream decidono di portare in tour l’album per intero, ripensandolo come una performance il più possibile da suonare live. Per l’occasione fanno le cose in grande: richiamano in formazione Denise Johnson, la cantante all’epoca addetta tutte le parti più soul, e ed assoldano una sezione fiati e una sezione cori. La scaletta viene modificata in modo da creare un suggestivo intermezzo psichedelico centrale che accorpa in unico flusso I’m Comin’ Down, Shine Like Stars e Inner Flight e culmina con una epica Higher Than The Sun che fonde insieme le due parti originarie. I pezzi forti vengono lasciati alla fine. Dopo la celeberrima fanfara di Loaded, assistiamo all’operazione sicuramente più riuscita di questa riproposizione, quella che potremmo definire la versione definitiva di Come Together, mix perfetto della versione “pop” uscita in Inghilterra e di quella “elettronica” uscita negli USA. Il concerto di debutto del 26 Novembre 2010 al teatro Olympia di Londra viene registrato e reso disponibile nel 2011 in un doppio CD più DVD. Non solo una celebrazione quindi, ma una vera e propria rilettura e aggiornamento di un grande capolavoro dei ’90.
(Eulalia Cambria)