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Foto da samanshahimusic.com
L’imprevidibilità è l’elemento caratterizzante di “Microlocking”, EP di Saman Shahi, pianista, compositore, direttore d’orchestra canadese e membro della SOCAN (Society of Composers, Authors and Music Publishers of Canada), della Canadian League of composers e del Canadian Music Centre. I quattro brani (compreso il remix), contenuti nell’ultimo mini-album dell’artista, sono creature sonore multiformi, mutanti. La sperimentazione musicale di Shahi è vivida: tonalità, ritmo sono come tessuti modellati in continuazione e danno luogo a un’impressione cromatica sonora che vive di metamorfosi. L’obiettivo, a detta del musicista, è quello di «fondere groove e microtonalità». Il risultato finale è inaspettato, difficile da decifrare ma di sicuro impatto emotivo: la ricerca compositiva del compositore si trasforma in esperienza sonora per ascoltatore. Il manifesto è la traccia d’apertura, “Microlocking”: i suoi sei piani digitali (suonati dal trio da camera junctQín), di cui la metà accordati un quarto di tono più alto, sono il fulgido d’esempio della volontà di esplorare di Shahi il suono a 360 gradi.
L’EP “Microlocking” è ascoltabile sul profilo bandcamp della People Places Records che l’ha pubblicato il 19 novembre 2021.
(Monica Mazzoli)