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Abbiamo archiviato le classifiche, che da noi a Kalporz durano da metà dicembre fino alla Befana, e ci buttiamo a capofitto in questo 2022. Vediamo dunque 4 scelte di singoli appena usciti (The Smile) ed estratti da album che usciranno in questo gennaio.
THE SMILE, “You Will Never Work In Television Again”
Com’è noto The Smile è il nuovo progetto di Jonny Greenwood, Thom Yorke e Tom Skinner che, dopo aver fatto un gran parlare di sé con estratti suonati live e sapientemente fatti trapelare, arriva finalmente alla prova del nove, il primo singolo. Che poi, rubando la battuta a Piero Merola, “ma perché non chiamarsi ‘Radiohead ft. Tom dei Sons Of Kemet’”?
Il motivo è in “You Will Never Work In Television Again”, che appare piuttosto diverso da quello che sono (oggi) i Radiohead: post punk degli anni ’80 in salsa jazz, soprattutto con uno Yorke dalla voce irriconoscibile, per niente lagnosa e molto dritta.
Stiamo sorridendo.
ELVIS COSTELLO & THE IMPOSTERS, “Paint The Red Rose Blue”
Quando sarà data a Costello la patente di uno tra i dieci migliori songwriter viventi? Forse mai, ma intanto ci godiamo questa “Paint The Red Rose Blue” in cui Elvis viaggia sempre su un altro pianeta di classe. “The Boy Named If”, questo l’album, uscirà il 14 gennaio 2022.
YARD ACT, “Payday”
E torniamo sempre lì, al post punk. Ma in questo caso la lezione dei Fall viene contaminata con le movenze muoviculo dei Franz Ferdinand: stiamo parlando degli Yard Act, il cui “The Overload” (in uscita il 21 gennaio 2022 su Zen F.C.) è uno dei dischi più attesi di questo primo scorcio dell’anno. “Payday” conferma che trattasi di qualcosa di movimentato e divertente, vedremo se la band di Leeds saprà confermare le attese.
MILES KANE, “Nothing’s Ever Gonna Be Good Enough”
Miles Kane, già nei Rascals e metà dei Last Shadow Puppets insieme ad Alex Turner degli Arctic Monkeys, ormai è un artista adulto: lo conferma questo suo quarto album, “Change The Show” in uscita il 21 gennaio 2022 per BMG, in cui unisce un brit pop à la Divine Comedy a una grandeur da Broodway o, meglio, da big band con striature soul (nothern soul?). In “Nothing’s Ever Gonna Be Good Enough” c’è il featuring di Corinne Bailey Rae. Un po’ patinato, ma se cercate le melodie inglesi, qui ci siamo.
(Paolo Bardelli)