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Tornano quattro segnalazioni discografiche, dall’Italia e dal mondo, alla fine di questo secondo mese dell’anno. Nonostante chi scriva abbia passato un Febbraio non troppo attivo dal punto di vista degli ascolti (tranquilli, recupererò per voi), l’ambiente discografico ha iniziato il 2022 sfornando diverse release a cui buttare l’occhio – e orecchie.
Intanto, ecco a voi un disco italiano e tre stranieri abbastanza notabili per riuscire a concludere insieme questo inverno.
HATE & MERDA, “Ovunque distruggi” (Dio Drone)
Per la prima segnalazione giochiamo in casa: sono tornati i fiorentini Hate & Merda, autori di uno dei sound più estremi che hanno attraversato la penisola negli ultimi anni, a ben sei anni di distanza dal loro ultimo lavoro, il consigliatissimo “La Capitale del Male”.
Anche in questo terzo episodio della loro discografia gli H&M giocano di contrasti: tempi lenti che si trasformano in violentissime parti per chitarra e batteria, voci sussurate in secondo piano alternate a urla, chitarre pulite devastate dalla distorsione. Forse un po’ ripuliti nel suono, ma gli Hate & Merda rimangono un punto cardinale per chi cerca musica violenta made in Italy.
ONY, “Children Of The Apocalypse” (Scorpio Red)
L’uscita di “Children of the Apocalypse” è da appuntarsi anche solo perchè è la seconda release di Scorpio Red, label fondata da Kelman Duran, che inaugurava il proprio catalogo lo scorso anno con “Night In Tijuana” dello stesso Duran.
Il nome prende spunto da un documentario sulle conseguenze ambientali delle armi usate dall’esercito statunitense durante la guerra in Vietnam e le tracce contenute cercano di dare un affresco cinematico di un’esistenza tra Francia e Sud-Est Asiatico.
SLIKBACK, “CONDENSE”
Il nuovo lavoro del producer Kenyano manna dal cielo per chi, come me, adora indagare i lati più sperimentali e nascosti della club music. Un album violento, scuro, dall’alto numero di BPM medi e che vede impegnato per ogni traccia altri producer attivi in territori comuni.
Da ascoltare con un impianto adeguato e, non volendo incorrere in guai, avendo offerto ai vicini una pizza fuori per non disturbare.
SOFT AS SNOW, “Bit Rot” (Infinity Machine)
Il duo di producer Norvegesi torna, pubblicando su Infinity Machine, con un album che va a esplorare diversi territori e sonorità elettroniche, disegnando un mondo a metà tra il virtuale e il reale.
Coadiuvati da Ville Haimala degli Amnesia Scanner al mix, i Soft As Snow consegnano uno dei dischi più riusciti di questo inizio 2022, combinando un sound opprimente a canzoni ben costruite e dalla struttura synthwave. Da non farsi scappare.
(Matteo Mannocci)