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Esce oggi per la 4AD Classic Objects, l’ottavo album, considerando anche i suoi progetti collaborativi, della cantautrice norvegese Jenny Hval, a tre anni di distanza dall’ottimo The Practice of Love, pubblicato nel 2019 via Sacred Bones. Si tratta di un altro – l’ennesimo – lavoro estremamente coerente e maturo dell’autrice, al livello delle sue opere più convincenti e celebrate, dal predecessore già citato agli altrettanto eccelsi Apocalypse, Girl e Blood Bitch usciti rispettivamente nel 2015 e nel 2016.
Qualche mese fa Hval aveva diffuso la onirica e brillante “Jupiter”, splendido singolo nel quale l’art-pop della norvegese emerge in tutta la sua originalità, dove voce e strumentazione si fondono creando un’atmosfera eterea e avvolgente e nel quale spicca una outro strumentale perturbante ed emozionante. Di “Jupiter” è stato condiviso anche un video. Hval ha poi diffuso un mese fa “Year of Love” e tre giorni fa “Freedom”, pezzi altrettanto solidi, anche questi accompagnati dai rispettivi videoclip. Jenny Hval sarà anche al Primavera Sound Festival di Barcellona di quest’anno.