La settimana dopo Pasqua ci porta un sacco di nuovi album importanti, tra cui quello che ci accompagnerà, nelle discussioni, per diverso tempo. Per noi di Kalporz, in realtà, non c’è nulla da discutere: i Fontaines D.C. sono una delle voci più autorevoli della loro generazione, se non “la” voce per antonomasia. Ma andiamo in ordine.
7. I King Gizzard non se ne stanno mai con le mani in mano
“Omnium Gatherum” è il 20esimo (!!!) album della band australiana, il secondo di quest’anno (il precedente è “Made in Timeland“), e ci porta come sempre dritti dritti nel caleidoscopico mondo della band più prolifica del pianeta: psichedelia, folk, rock tirato, prog, e – nel suo mondo fantasy – sembra sempre che stia per materializzarsi qualcuno della Compagnia dell’Anello. Instancabili King Gizzard.
6. Felpa, alla ricerca delle geometrie perfette
L’album di Felpa uscito lo scorso anno, “Prospettiva (Strumentale)”, e che qui a Kalporz abbiamo avuto l’onore di ospitare l’anteprima, è qualcosa di sublime. Da quella bellezza è estratto il video reggianissimo girato in bici lungo l’Esagono (è la forma del centro storico di Reggio Emilia) di “Matrice Ortogonale”. Come vedete, si sta parlando sempre di una roba di geometria.
5. Alexa Melo impersonifica i Portishead
Nelll’ultimo mese abbiamo riscontrato l’exploit dei King Hannah, che non sono piaciuti al sottoscritto su disco ma che invece hanno eseguito un live di tutto rispetto, secondo Alessio. Ecco, Alexa Melo – cantautrice losangelina eclettica e che qui a Kalporz seguiamo da vicino – questa volta ad esempio va sulle stesse tracce che seguono i King Hannah quando guardano ai Portishead, ma lo fa con maggior gusto sonoro contemporaneo.
4. Incognita Smile
Io non capisco perché Thom e Jonny devono suonare negli Smile se poi fanno canzoni come i “vecchi” Radiohead: “Free in the knowledge” rimane tra un pezzo di “The Bends”, “One” degli U2 e una ballad cinematografica. Non so cosa aspettarmi dall’album: “A Light for Attracting Attention”, che uscirà il 13 maggio, contiene tredici canzoni ed è prodotto e mixato da Nigel Godrich e masterizzato da Bob Ludwig. Oltre alla band, hanno partecipato gli archi della London Contemporary Orchestra e una sezione di ottoni jazz. Mah, è un progetto che non comprendo fino in fondo (aveva senso una roba post punk come “You will Never Work In Television Again”, poi non ho capito la strada diversificata degli altri brani). Vedremo. Il problema è che The Smile fanno fatica ad emozionarmi, e questa è un’enorme questione.
3. Nicolás y los fumadores, la migliore sorpresa dell’anno
Per il sottoscritto è la migliore sorpresa dell’anno: “In Dios y la mata de lulo” dei colombiani Nicolás y los fumadores è un bellissimo disco polleggiato, filtrato da luci di sbieco, a tratti notturno, e ringrazio Shock.com – il nostro corrispondente colombiano – per avermelo fatto scoprire. Questa settimana la band ha pubblicato il video di “El Túnel” in cui gira su una Renault degli anni ’80 fino ad arrivare a uno strano party.
2. L’ultima stagione di “Better Call Saul”
Subito ho fatto fatica a tornare sul pezzo, e mi sono riletto un po’ di storyboard della 5a stagione: le prime due puntate dell’ultima season di “Better Call Saul” sono state rilasciate lunedì, e ci si è subito immersi nella fuga di Nacho, nello spaesamento di Lalo, nell’incattivirsi di Kim che non sappiamo dove ci porterà (per lei, assente in “Breaking Bad” i cui fatti si svolgono temporalmente dopo). Tra tutti, Jimmy si muove ormai un po’ a casaccio, portato dalla corrente, e si sa che non è mai buona cosa.
1. Fontaines D.C., tutto se ne va
Non capisco chi non possa convenire che i Fontaines D.C. sono tra i migliori cantori di una generazione spaesata che si trova a vedere tutto che se ne va, senza averlo afferrato.
Gone is the day, gone is the night, gone is the day“Skinty Fia” è un disco stratificato da vivere appieno, ci torneremo su in sede di recensione.
(Paolo Bardelli)
Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo.
Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai.
(Matteo Marconi)Le puntate precedentiBack To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla piùBack To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!”
Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV)
Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta VegaBack To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2
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14 settembre 2010
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