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Fantastic Negrito, l’artista tre volte vincitore di un Grammy Award nella categoria “Best Contemporary Blues Album”, pubblica il nuovo disco “White Jesus Black Problems” accompagnato da un film, una sintesi del viaggio ancestrale che racconta un’improbabile storia d’amore e persino una scoperta personale delle proprie origini. Dal punto di vista sonoro, l’album è emotivamente carico, tra grintoso rock and roll, contagiosi groove R&B ed energico funk, per un suono che riesce a sembrare allo stesso tempo vintage e sperimentale.
Scritto, registrato e filmato ad Oakland, California, dove Xavier Amin Dphrepaulezz è cresciuto, la nuova raccolta è audace e stimolante, alle prese con il razzismo, il capitalismo, il significato stesso di libertà. Mentre ogni traccia potrebbe essere un brano a sè, il disco nel complesso è un contesto audio e visivo così intenso da produrre un’esperienza sensoriale trascendente e coinvolgente, che sfida le nostre nozioni di chi siamo, da dove veniamo e dove siamo diretti. Tutto ha origine dalla storia unica di Fantastic Negrito: i primi anni di crescita in una famiglia musulmana ortodossa, l’accordo con una major che lo ha allontanato dall’industria musicale, il denaro, il terribile e quasi fatale incidente d’auto che ha danneggiato permanentemente la sua mano, così come la redenzione iniziata nel 2015, quando ha vinto il primo NPR Tiny Desk Contest. Negli anni seguenti ha suonato nei migliori festival in tutto il mondo e fondato la Revolution Plantation, una fattoria urbana finalizzata all’educazione e all’empowerment dei giovani.
Nel corso dell’ultimo anno Xavier ha scritto oltre 50 canzoni ispirate a Gallamore e al nonno Courage, fino ad arrivare a sceglierne 13. Per la prima volta, inoltre, Fantastic Negrito ha registrato il cuore di ogni traccia in studio con il batterista James Small (che interpreta nonno Courage nel film), per poi aggiungere gli altri strumenti e collaboratori, tra cui il bassista Cornelius Mims, il chitarrista Masa Kohama, il tastierista Lionel LJ Holoman e la violoncellista Mia Pixley. “Volevo il tipo di sensazione organica che puoi ottenere solo con un batterista dal vivo. Sono stato molto scrupoloso anche con le linee di basso, realizzandole nota per nota. E poi ho sovrapposto sintetizzatori Moog e un vecchio organo transistor Yamaha degli anni ’60. Le persone ascoltano il titolo dell’album e sono pronte a sfoggiare giacche militanti, ma questo è un disco sull’amore e sulla ricerca di modi per usare il passato come cura per il futuro. Sto sulle spalle dei miei antenati, bianchi e neri, che mi hanno mostrato che tutto è possibile. C’era molta bruttezza nella loro storia, ma anche molta bellezza, perchè alla fine la perseveranza ha vinto, come l’amore”.
Uscito il 3 giugno sulla propria etichetta, la Storefront Records, “White Jesus Black Problems” è il suo progetto più ambizioso ad oggi. Il bluesman americano sarà in Italia a Luglio per quattro date: mercoledì 20 luglio, Fiesole (FI), al Teatro Romano; giovedì 21 luglio, Gardone Riviera (BS), Tener-a-mente Festival, Anfiteatro del Vittoriale; venerdì 22 luglio, Pordenone Blues Festival, Parco di San Valentino e infine domenica 24 luglio a Genova per il Balena Festival, Porto Antico.
Foto Credit: Travis Shinn