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IndieRocket giunto alla sua XIX edizione e si afferma definitivamente come il festival dell’Adriatico più intrigante di giugno per chi era abituato a trovare un paio di regioni più a nord certe sonorità tra rock sperimentale, psichedelia e contaminazioni global che un tempo sarebbero state definitivamente world, ma ormai rappresentano il cuore pulsante delle avanguardie internazionali. In programma dal 24 al 26 giugno nello scenario naturale del Parco Di Cocco di Pescara, da diciannove anni IndieRocket è un’oasi di cultura che spalanca gli orizzonti e stimola la curiosità creativa.
Il primo giorno di festival, venerdì 24 giugno, vede protagonisti, al debutto in Italia, Ghetto Kumbé, il trio di musicisti colombiani che combina il ricco patrimonio musicale della loro madrepatria con suoni di derivazione afro-house e bass, dando vita ad un rituale sonoro catartico, dalla forte impronta percussiva. Accanto a loro, King Khan & The Shrines, un progetto musicale che ha incrociato la sua strada con quella di artisti come Black Lips e Alejandro Jodorowsky, per un live show che, rimbalzando tra soul, garage e psichedelia, si preannuncia come uno dei più energici di tutto il festival. San Diego, USA, segna invece il passaporto dei Crocodiles, duo storico della scena garage-indie americana, pronto a tornare sulle scene con un nuovo lavoro, che presenterà sul palco di Pescara. A completare la lineup della prima giornata di festival i local heroes Hey Scenario, con special guest Claudio Filippini, per un live-set tra space disco anfetaminica, dance rituale e rock psichedelico; Bait & Borghi, progetto che vede protagonisti Claudio Fagnani (già Gommage) e Pepi, un esperimento che fonde il loro rispettivo background trance con suoni geologici e culture tribali; l’agit-pop del duo Anticorpi.
Sabato 25 giugno segna il ritorno sul palco del festival di Shigeto, il batterista/producer americano, tra le punte di diamante della label Ghostly International, un nome che non ha bisogno di presentazioni. Dalla capitale della Repubblica Democratica del Congo, Kinshasa, arrivano, al loro debutto assoluto in Italia, Fulu Miziki, collettivo multidisciplinare di artisti che si definiscono Eco-Friendly-Afro-Futuristic-Punk-Assemble: un’orchestra che realizza i propri strumenti così come i propri costumi di scena assemblando materiale di scarto, e il cui suono supporta un messaggio panafricano di liberazione artistica e di pace. Dal cuore dell’Europa, Vienna, provengono invece Elektro Guzzi, la live techno band che supera i confini tra analogico e digitale, con un suono affilato e solidissimo. Una collaborazione inedita e di assoluta rilevanza è quella con la label ugandese Nyege Nyege, che porterà a Pescara due progetti cresciuti ed esplosi in seno al proprio collettivo: MC Yallah & Debmaster e Catu Diosis, artisti capaci di fondere la tradizione bass con quella della musica tradizionale dell’Africa Orientale. E ancora, Eva Geist, songwriter e producer italiana, già metà del duo Il Quadro Di Troisi con Donato Dozzy, il cui live set solista, in scaletta ad IndieRocket, si muove tra ricerca elettronica e forma canzone, e Tammy Lakkis, cantante, compositrice e DJ, una delle artiste più interessanti dell’underground dance americano.
Soffiano venti africani a Pescara anche domenica 26 giugno, headliner di giornata sono infatti i Tamikrest, band che proviene dal cuore del deserto del Sahara, la citta di Kidal. La loro musica è un tributo all’identità tuareg, con l’obiettivo di far conoscere la poesia e la cultura Tamasheq a platee e palcoscenici internazionali. Francesi di nascita e con lo sguardo puntato su rotte e suoni provenienti dal Mediterraneo, sono i Crimi, progetto in cui il frontman Julien Lasuisse, utilizzando il dialetto siciliano si muove tra raï algerino e funk di New Orleans, afrobeat e ballate popolari. Torna poi sul palco del festival con un nuovo live-set, il produttore italiano Go Dugong in una performance, in cui i ritmi tradizionali della sua terra d’origine, la Puglia incontrano lo psych. Protagonisti di giornata ancora Shigeto & Tammy Lakkis, insieme in un dj-set b2b che attraverserà diversi colori dello spettro dance, assieme a Indianizer, band torinese il cui suono è un mix di psichedelia, musica ambient, atmosfere free jazz, world music e suoni elettrici, e il dj-set di Dannata Balera.
“Dalle difficoltà vogliamo riemergere sulle note di un gioco dettato dalle stelle” – sottolinea l’Associazione Indierocket, organizzatrice del festival – “ed è per questo che l’ambientazione grafica dell’IRF 2022 richiama l’avatar zuccheroso di un planetario immaginario. Un universo virtuale che sembra creato in computer grafica, ma in realtà nasce da elementi tutti materici: biglie di vetro a simulare pianeti, zucchero filato che si trasforma in chiome d’albero, e così via in un infinito gioco di metamorfosi creative.
Per tracciare in questo cosmo cupo una Via Lattea coloratissima fatta di piccoli passi di danza che ci riportino alla luce“.