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A volte la vita è come un romanzo. Joël Sternheimer (classe 1943), ricercatore indipendente francese laureato in scienze matematiche e dottore in fisica teorica, nella seconda metà degli anni sessanta e nei primissimi anni settanta è anche un musicista pop surreale che si fa chiamare Évariste – nome che è un chiaro riferimento al matematico Évariste Galois – e, guardandolo con gli occhi di oggi, potrebbe essere un personaggio quasi letterario: nel 1966 l’Università di Princeton negli Stati Uniti (parte della Ivy League) offre a Joël Sternheimer (poi futuro Évariste), fresco di dottorato all’Università di Lione, il ruolo di assistente del fisico di Eugene Wigner. A causa di politiche di restrizione dovute al finanziamento della Guerra in Vietnam, Sternheimer perde l’assistentato con Wigner, rifuta altre proposte dell’Università di Princeton e, su suggerimento del professore Maurice Bauzin, decide di provare a finanziare le proprie ricerche ritornando a una sua vecchia passione da adolescente, quando con il Geloso si divertiva a registrare qualche canzone*. Grazie a un’audizione procuratagli da amici per la francese Disc’Az di Lucien Morisse, Sternheimer dà sfogo alla sua anima musicale: Évariste. Tra il 1967 e il 1970 canta in diversi programmi televisivi (per es. Tilt Magazine, Nuit des élections, Vient de paraître, Dim Dam Dom) e pubblica una serie di dischi che sono tra i più fuori di testa della discografia pop d’oltralpe, come i due EP “E=mc²” e “Wo I Nee” arrangiati da Michel Colombier (che ha scritto insieme a Pierre Henry “Psyché Rock” e collaborato, tra gli altri, con Serge Gainsbourg e i Beach Boys) o il singolo “La Révolution” con la copertina disegnata Georges Wolinski. Pop surreale, tra riferimenti scientifici e giochi di parole: Évariste è scapigliato, bizzarro, psichedelico nell’assurdità dei testi, unico nel suo genere. La sua breve produzione è stata, per fortuna, recentemente raccolta nella compilation “Il Ne Pense Qu’à Ça – 1967-1970” (2022) della parigina Born Bad Records, album che contiene tutta la discografia in pratica, dato che comprende anche alcuni dei brani prodotti per la commedia di Claude Confortès e Georges Wolinski “Je Ne Pense Qu’À Ça” originariamente inclusi nell’EP omonimo del 1970 e non presenti nel bootleg pirata “Do You Know The Beast?” (2011) della portoghese Nosmoke.
«Do you know the beast
Qui inventa
Who discovered
Le calcul intégral
Integral calculus
Oui, dis-moi connais-tu l’animal
Qui inventa l’calcul intégral ?
Est-ce Leibniz ou bien Newton
Ou bien est-ce que c’est moi qui déconne?»
(estratto da “Connais tu l’animal qui inventa le calcul integral?”)
Traduzione in italiano:
«Conosci la bestia
Chi ha inventato
Chi ha scoperto
Il calcolo integrale
Calcolo integrale
Sì, dimmi, conosci la bestia?
Chi ha inventato il calcolo integrale?
È stato Leibniz o Newton
O sono io che sto dicendo fesserie?»
Évariste che canta “Connais tu l’animal qui inventa le calcul integral?” nel programma Vient de paraître nel marzo 1967:
«Savez-vous pourquoi des p’tits Chinois,
Il y en a tellement depuis quelque temps?
Eh bien, c’est parce que leurs parents
Se disaient souvent très tendrement
Wŏ aì nĭ»
(estratto da “Wo I nee”)
Traduzione in italiano:
«Sapete perché ci sono così tanti bambini cinesi?
Ce ne sono così tanti ultimamente?
Beh, è perché i loro genitori
spesso si sono detti con molta tenerezza
Ti amo»
Évariste, ospite della trasmissione televisiva Dim Dam Dom nel dicembre 1967, canta “Wo I nee”:
«Je veux quitter la Terre
Je veux découvrir d’autres sphères
Partir dans l’infini
Où brillent les fleurs de la nuit
Je veux aller sur la Lune
Goûter les pommes de lune»
(estratto da “Les pommes de Lune”)
Traduzione in italiano:
“Voglio lasciare la Terra
Voglio scoprire altre sfere
Andare verso l’infinito
Dove brillano i fiori della notte
Voglio andare sulla luna
Assaggiate le mele della luna”.
nota: le “pommes de terre” in francese sono le patate, le “pommes” sono le mele. Le “pommes de lune” potrebbero essere quindi le mele delle luna o un nuovo frutto immaginario.
Documentario di Yves-Marie Mahé del 2012 su Évariste, “Évariste – Aliénation et hiérarchie”:
La foto presente dell’articolo è presa dal sito della Born Bad Records.
*aneddoto del registratore Geloso raccontato da Évariste al blog Hero Culte
(Monica Mazzoli)