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Uscirà il 1º novembre per Simon & Schuster The Philosophy of Modern Song di Bob Dylan, il primo libro del cantautore dal 2004, quando per la medesima casa editrice diede alle stampe Chronicles Volume 1, autobiografia articolata in più tomi dei quali, a oggi, non è ancora uscito un seguito. È inoltre la sua prima pubblicazione editoriale dal Premio Nobel per la Letteratura, che gli venne assegnato quasi sei anni fa, il 13 ottobre del 2016.
La nuova fatica letteraria di Bob è un’ampia raccolta di saggi, ben 66, riguardanti altrettante canzoni che il cantautore ha ritenuto meritevoli di analisi. È stato diffuso qualche giorno fa l’indice completo dei pezzi esaminati. Tra questi spiccano classici come “Pancho and Lefty”, che Dylan ha eseguito dal vivo alcune volte in carriera, l’ultima nel 2004, “By the Time I Get to Phoenix”, “Mack the Knife”, “Big River”, “Blue Moon”, “Don’t Let Me Be Misunderstood”, “London Calling” dei The Clash e molto altro, tanto che è impossibile sintetizzare qui la carrellata di storia della musica che il saggio si propone di studiare. Oltre a folk, blues, gospel, rock e perle tratte dal Great American Songbook, tutti mondi largamente attraversati, vissuti e interpretati da Bob Dylan, c’è anche un pizzico d’Italia con “Volare”, meglio nota come “Nel blu dipinto di blu”, brano musicale del 1958 composto a quattro mani da Franco Migliacci e da Domenico Modugno e da quest’ultimo originariamente interpretato. Siamo curiosi di conoscere il contenuto del corposo libro, che regalerà sicuramente brillanti riflessioni e darà ulteriormente luce alle eccellenti abilità come scrittore di Bob Dylan.