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Un turbine post-punk dub: “Facts Sounds Like Myths”, (terzo) brano che anticipa l’uscita del disco d’esordio “Desire Choir” dei Non Plus Temps, ha una forza sonora tumultuosa, gira vorticosamente su più input sonori. Questo nuovo pezzo, più dei due singoli precedenti (“Continuous Hinge” e “Warm Launderette”), sembra rappresentare l’apertura creativa a più stimoli di scrittura possibili della band californiana formata da componenti di Naked Roommate, the World, Famous Mammals e Preening. Nel pamphlet scritto da Andy Human e Sam Lefebvre, che accompagna il vinile di “Desire Choir” in uscita per Post Present Medium il 4 novembre, si legge che la band ha registrato sotto l’influenza di «un’interpretazione comunista di musica collettiva» e un pezzo come “Facts Sounds Like Myths” è animato – senza ombra di dubbio – da un vortice sonoro impetuoso: «Abbiamo registrato sotto l’influenza di un’interpretazione comunista della musica collettiva: La proprietà individuale è un mito messo in atto dal regime di proprietà privata per nascondere il carattere sociale della produzione. La “band” non è migliore finché è modellata sulla famiglia nucleare borghese. Il processo è stato accrescitivo: registrando le parti, a partire dal basso e dalla batteria, non appena le abbiamo scritte – spesso con in mente la ritmica di una determinata canzone, per quanto distorta alla fine – e saccheggiando i nostri quaderni per i testi, accogliendo altri cantanti e musicisti per contribuire allo stesso modo» (estratto dal libretto firmato da Human e Lefebvre).
(Monica Mazzoli)