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A vent’anni dalla prima edizione, Club To Club torna al Lingotto, dove ha vissuto le sue edizioni più grandi e partecipate prima del maledetto 2020, per le serate centrali di una quattro giorni – da giovedì 3 a domenica 6 novembre 2022 – che riporta l’Italia al centro dei radar europei, come da quasi due decenni a questa parte. La line-up, come ci siamo abituati negli ultimi anni, alterna nomi “da C2C” per chi è legato all’accezione “dancefloor”, a novità che ormai vanno molto oltre l’ecosistema legato al “clubbing”.
Tra i nomi più affezionati, quei nomi che non hanno bisogno di presentazioni e che come nei grandi festival internazionali ci si aspetta quasi a scatola chiusa dopo almeno due anni di assenza, figurano gli Autechre (che nell’edizione del 2016 a notte inoltrata scrissero la storia nel buio della “big room”), Caribou, Kode9 e gli affezionatissimi, ormai parte a pieno titolo della famiglia del festival: Arca, Jamie XX e mettiamoci l’altra componente degli XX, Romy, che nel 2019 aveva selezionato con la maglia di Dybala, presente al Lingotto e il boss di PAN, Bill Kouligas.
Metabolizzata la cancellazione forzata dei Low, per i noti motivi di salute di Mimi Parker, per Kalporz, in ogni caso, sono come sempre le novità e le prime volte a stuzzicare ulteriormente la fantasia, su tutti l’astro nascente della scena black inglese di cui vi abbiamo spesso parlato, Pa Salieu (chi se lo perde, un giorno potrebbe davvero rimpiangere la scelta), il duo avant-pop Jockstrap che con il nuovo album “I Love You Jennifer B” (già tra i top dischi del 2022, senza se e senza ma) si è rivelato una risposta post-digitale britannica ai Dirty Projectors, il misterioso duo Two Shell che dopo gli esordi bass nella mitica Livity Sound si sta avventurando su scenari difficilmente prevedibili. Abbiamo testato restandone affascinati e frastornati nella serata di YOUNG (fka Young Turks) e nel set per Boiler Room all’ultimo Primavera Sound.
E poi ancora giovedì alle OGR le ambiziose decostruzioni Hyperdub di Aya (già nota come LOFT ) e il futurismo folk di Lyra Pramuk, e poi al Lingotto nel weekend i nordirlandesi di Ninja Tune, i Bicep che, arrivano finalmente in Italia, il rapper e coreografo inglese Blackhaine, le suggestioni jazz in senso più convenzionale (Makaya McCraven) e in chiave più ambientale (Nala Sinephro).
L’Italia, per quello che significa Italia nell’ottica di azzerare confini musicali e geografici, sarà rappresentata in linea con le evoluzioni più eterogenee e contaminate di C2C da due artiste che da due poli opposti, quello avant e quello pop nella sua accezione globale, sono tra le più apprezzate (e molto più apprezzate) fuori dai confini italiani: Caterina Barbieri e YEИDRY, così come Elena Colombi in ambito più “underground” e, i 72-HOUR POST FIGHT che meriterebbero di seguirne al più presto le orme.
Tra le novità va sicuramente menzionato a suggellare una collaborazione dapprima in ambito editoriale e poi in ambito eventi con una serie di date di C2C a Berlino, Londra e Amsterdam, lo Stone Island Sound Stage che sabato 5 novembre al Lingotto ospiterà Bar Mediterraneo, una programmazione nella programmazione a cura dei Nu Genea, con la producer franco-tunisina Deena Abdelwahed, l’australiano di origini libanesi DJ Plead, il turco My Analog Journal e Renato Leotta con il progetto Ondina.
Nella serata conclusiva si ritorna dopo il preludio di giovedì alle OGR per una notte tutta a tema Gangs Of Ducks con cinque “combo” da non perdere: Hans Arsen & Reptilian Expo, Mana & Pedro Vian, Sabla & D.K., Stenny & Ehua e XIII & Selezione Naturale
Ci vediamo il 3 novembre alle OGR (già sold out, ultimi biglietti per gli altri giorni su DICE).
Questa la suddivisione in giorni.