Share This Article
E fu così che i Vacant Lots si gettarono a capofitto negli anni ottanta. Il quarto album “Closure”, secondo pubblicato dalla londinese Fuzz Club, viene registrato in pieno lockdown ma nonostante l’oscurità tipica della loro musica apre a momenti di luce e “frivolezza” – si vada immediatamente all’ascolto di “Eyes Closed”.
“I don’t think the pandemic directly influenced the songs in an obvious way, but merely amplified existing feelings of alienation and isolation. I was more impacted by Kobe Bryant’s tragic death than having to social distance indefinitely. Nevertheless, we found ourselves writing in a more direct and vulnerable way than ever before.” sintetizza così Jared Artaud, voce e chitarra dei Vacant Lots. “Thank You” è un opener azzeccata con il suo riff irresistibile e i versi “Thank you for wasting my time/Thank you for fucking up my life” a presentare l’ultima blank generation.
Lo skyline artistico di New York City sarà cambiato incommensurabilmente dal secolo scorso, eppure il duo formato da Artaud con Brian MacFadyen (batteria, elettronica e voce) penetra vividamente nell’immortale spirito outsider della città e nei suoi tropi culturali underground, in contrasto a uno sfondo pulsante di apocalisse moderna. Dopo la morte di Alan Vega avvenuta nel 2016 Jared è diventato il curatore del suo catalogo di inediti, un progetto culminato nella co-produzione e mix di “Mutator” (Sacred Bones, 2021). Seppure i Suicide rimangono presenti nel bagaglio ereditario dei Lots, gli assalti a schegge chitarristiche e le turbolenze elettroniche del disco sono infusi di New Order e Jesus And Mary Chain, senza dimenticare i Pet Shop Boys e Depeche Mode nei brani più pop (“Obsession”, “Burning Bridges”).
Resteranno nella memoria anche i due pezzi centrali, “Disintegration” già dal titolo e “Obsession” per il tiro aggressivo in un pattern visionario à la “Blade Runner”. Un lavoro transitorio verso un futuro all’insegna del rinnovamento, peccato solo per la brevissima durata (ventitrè minuti).
68/100
Foto in Home di Luz Gallardo